Sabato 9 Novembre 2024

Ragazza di 15 anni morta a Enna, la madre: “L’ho trovata impiccata, non si è uccisa”

Piazza Armerina, la donna non crede che la figlia si sia tolta la vita: “Come poteva legarsi fino ai piedi?”. La lite a scuola con una coetanea prima della tragedia e l’ipotesi di foto intime diffuse in chat

Gli agenti di polizia stanno ascoltando i compagni di scuola per capire cosa sia davvero successo

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Piazza Armerina, 8 novembre 2024 – “L'ho trovata impiccata. Era in ginocchio tutta legata, ma una bambina come fa a legarsi fino ai piedi? C'era un doppio nodo al collo, la corda era passata due volte. C'era un doppio nodo all'albero. Come fa una bambina a uccidersi così?”. Non crede all'ipotesi del suicidio la madre della 15enne trovata martedì impiccata a un albero, a Piazza Armerina, in provincia di Enna. La Procura dei minori di Caltanissetta ha aperto una indagine per istigazione al suicidio. Tra le lacrime la donna ripete: “Voglio giustizia”.

Non crede al suicidio anche la sorella della 15enne: “Non è un gesto volontario. Non l'avrebbe mai fatto. Gli inquirenti ci stanno ascoltando perché siamo la sua famiglia e sappiamo che non avrebbe mai fatto una cosa simile, era troppo gioiosa e piena di vita e di sogni. C'è qualcosa sotto di più cattivo che qualcuno ha cercato di nascondere. C'era troppa invidia, mia sorella era troppo bella e troppo intelligente”. Che aggiunge: “Sono certa che non si sia suicidata. Si parla di video, di foto, ci sono voci che circolano, ma non ci sono prove”.

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La Procura dei minori di Caltanissetta sta indagando. La ragazza prima di togliersi la vita aveva avuto una violenta lite a scuola con una coetanea che l'avrebbe accusata di averle “rubato” un ragazzo. Scossa aveva chiamato i genitori e chiesto loro di andarla a prendere prima. Poi, rimasta sola a casa, secondo gli inquirenti, si sarebbe uccisa.

La sorella della 15enne ha anche raccontato di aver saputo che durante la lite, la ragazza era stata insultata da alcuni coetanei. L'ipotesi è che le avrebbero detto dell'esistenza di sue foto intime diffuse in chat. Gli inquirenti, intanto, hanno disposto sul corpo della vittima l’esame tossicologico. Sotto sequestro il cellulare e il pc: si cercano le tracce di foto e video compromettenti a cui avrebbero fatto allusioni i compagni durante la lite. La polizia sta sentendo gli alunni del liceo per capire cosa sia veramente successo e se, in questa drammatica storia, c’entrino anche revenge porn e bullismo.