Mercoledì 25 Dicembre 2024
Luca Boldrini
Cronaca

Deposito Eni di Calenzano, 170mila metri quadri nel cuore della Piana. “Rischio rilevante”

Nello studio del Comune di Calenzano di due anni fa era indicato come uno dei due insediamenti a rischio di incidente rilevante

Calenzano (Firenze), 9 dicembre 2024 – Nel giugno 2022 uno studio del Comune di Calenzano individuava due insediamenti industriali “a rischio di incidente rilevante”: uno dei due è proprio il deposito Eni di via Erbosa.

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L'incendio allo stabilimento Eni di Calenzano visto dall'alto

Si tratta di un deposito vasto (170.300 metri quadrati), importantissimo per la rete italiana dei carburanti. Tecnicamente è Calenzano, ma al confine con Campi Bisenzio e Prato e a due passi da Sesto Fiorentino. Un insediamento posizionato nelle immediate vicinanze di infrastrutture fondamentali per la viabilità regionale (la ferrovia è a qualche decina di metri) e addirittura nazionale (lì vicino passano sia l’Autostrada del Sole, a 800 metri, che la Firenze Mare a circa un chilometro e mezzo), non troppo lontano è pure l’aeroporto di Peretola, poco più di 5 km. 

Già alcuni anni fa – era il 2020 – ci fu una voce di allarme: in quel caso fu Medicina Democratica Livorno a porre il problema. Timori ambientali legati ai corsi d’acqua e alla falda acquifera (il Garille scorre al confine con l’impianto e la Marina a nemmeno 300 metri di distanza), ai vapori, alla’ria che si respira.

Ma la frase che oggi suona più sinistra è questa: “A Calenzano sono stoccati da Eni 162mila tonnellate di combustibili fossili, tra benzina, gasolio e petrolio (probabilmente Kerosene). Se avvenisse un incidente rilevante (incendio, esplosione) sarebbe tagliata in due l’Italia, data la presenza dell’autostrada A1 (del sole) e la ferrovia Firenze-Bologna, oltre alla fermata dell’aeroporto di Peretola, oltre ai danni (per noi prioritari) alle persone e ai lavoratori”.  Così disse quattro anni fa Maurizio Marchi, di Medicina democratica Livorno. Parole tristemente profetiche.