Milano, 20 febbraio 2025 – Si vede un ragazzo che esce alle 18.26 e 30 secondi di sabato 15 febbraio 2025 dal retrobottega della panetteria di piazzale Gambara e si infila nel locale di cui aveva le chiavi.

È Raffaele Mascia, il ventunenne fermato 48 ore dopo dagli investigatori della Squadra mobile con l'accusa di aver ucciso il quarantanovenne ucraino Ivan Disar con quattro colpi di pistola nel negozio del padre.
Sono i minuti che precedono il raid killer: nel locale è già andato in scena il litigio che innescherà la furia omicida del ragazzo, bloccato lunedì sera in piazza Venino dagli agenti coordinati dal pm Carlo Enea Parodi e guidati dal dirigente Alfonso Iadevaia e dal funzionario Domenico Balsamo.
La pistola
Mascia apre il locale dove spesso passa le notti e ci resta dentro per tre minuti e dieci secondi. Alle 18.29 e 45 secondi, il ventunenne esce con un'arma in pugno e rientra nel panificio. Passa poco più di un minuto, e la telecamera del cortile condominiale del civico 4 registra i botti in rapida successione.
Rumori amplificati dal microfono dell'occhio elettronico, che rimanda il fragore assordante di una serie di colpi esplosi in pochissimi secondi: sono le 18.31. Meno di cinque minuti per decidere di vendicare una fantomatica offesa e agire con lucidità e precisione.
La fuga
A terra restano Disar e il connazionale ventiseienne Pavlo Kioresko: il primo morirà subito dopo il ricovero al Policlinico; il secondo, ferito da due proiettili calibro 38, è fuori pericolo, dopo essere stato operato al San Carlo. Mascia esce ancora dal retrobottega e si allontana: cammina a passo svelto, senza particolare frenesia, apre il portone dello stabile e sparisce.
L'ultima immagine è quella del padre, che esce nel cortile e si guarda intorno cercando il figlio: "Raffaele", si sente dire. La fuga del ragazzo durerà due giorni: verrà intercettato a due passi dal commissariato Porta Genova. Alle 12 di giovedì 20 febbraio, l'interrogatorio di convalida del fermo davanti al gip Luca Milani.