Mercoledì 12 Febbraio 2025
REDAZIONE CRONACA

Raffaele Marra a Romeo: "Ti mando incarichi e retribuzioni"

"Così i due decidevano gli organigrammi in Campidoglio". Al gip l'ex capo del personale disse: "Non sono corrotto". Scarpellini: "Gli ho dato soldi perché è uno che conta"

Raffaele Marra (Ansa)

Roma, 9 marzo 2017 - "Quei soldi sono solo una restituzione". Raffaele Marra spiegava così il 367mila euro ricevuti nel 2013 dall'immobiliarista Scarpellini nel corso dell'interrogatorio di garanzia avvenuto lo scorso 20 dicembre nel carcere di Regina Coeli. L'ex capo di gabinetto del Campidoglio è detenuto dal 16 dicembre con l'accusa di corruzione, in attesa del processo immediato che comincerà il 25 maggio. Coimputato lo stesso Scarpellini, ora ai domiciliari. L'atto istruttorio è stato depositato a disposizione delle difese nei giorni scorsi, con la decisione del giudizio immediato e viene reso noto oggi. Secondo la procura, il denaro arrivato dai conti correnti di Scarpellini per l'acquisto di un un immobile era finalizzato a ottenere favori da Marra alla luce della sua posizione occupata in Campidoglio.

SCARPELLINI: SOLDI A MARRA PERCHE' CONTA - "Non sono corrotto", si difende quel giorno Marra davanti al giudice, mentre Sergio Scarpellini nel suo interrogatorio - avvenuto sempre il 20 dicembre  - la mette così: "Questi soldi glieli davo... mi piaceva avere un amico, se gli dicevo no, non ti do una lira, questo era un nemico per me. Marra è uno che conta". E ancora: "Non volevo farmi un nemico. Gli amici sono sempre importanti, questi volendo possono farti male, ad esempio bloccare una pratica". 

MARRA A ROMEO: TI MANDO GLI INCARICHI - Dagli atti depositati nei giorni scorsi, emerge inoltre quale fosse il ruolo di Marra in Comune con la Raggi sindaco. L'ex capo del personale suggeriva via sms incarichi e retribuzioni, disegnando le basi della macrostruttura del Campidoglio. Lo si evince da chat e email agli atti: "Domani ti mando i provvedimenti da adottare, i possibili incarichi e le retribuzioni", scriveva Marra su WhatsApp a Salvatore Romeo, ex capo della segreteria di Virginia Raggi. Secondo la ricostruzione delle indagini, Marra stava ponendo le basi dell'organigramma dirigenziale, attuato attraverso l'istituto dell'interpello. Con questa procedura fu poi promosso il fratello Renato a capo del dipartimento turismo, promozione per cui Marra è indagato assieme alla sindaca Raggi, in un un altro procedimento. In un ulteriore messaggio Marra dice a Romeo di avergli inviato la macrostruttura, i vari passi da compiere e la cornice normativa per attuarla.

"NON SONO CORROTTO" - "Io non sono una persona corrotta, sono una persona perbene - diceva l'ex braccio destro di Virginia Raggi al giudice il 20 dicembre scorso - Non ho mai aiutato nessuno, questo deve essere chiaro. Voglio uscira da qua dentro con tutta la dignità che merito". In quell'occasione Marra chiedeva di poter restare in carcere almeno fino a quando "non sarò sufficientemente in grado di dimostrare la mia estraneità" ai fatti. Riguardo ai rapporti con l'immobiliarista, Marra spiegava:  "Nel 2016 penso di aver incontrato Scarpellini una o due volte. Diciamo che il rapporto avuto con lui è un rapporto in cui nella vita ci saremo incontrati in sei anni forse dieci volte, dodici volte, lo potete verificare".

"MI VOLLE VIRGINIA" - Durante l'interrogatorio, l'ex dirigente ricostruisce anche il suo ritorno al Campidoglio. "Sono rientrato al Comune di Roma su forte impulso di Virginia Raggi (...) Il sindaco mi chiese: 'mi puoi aiutare a far ripartire la macchina organizzativa?". Marra sarebbe entrato nell'amministrazione "sollecitato, pregato, supplicato di rientrare dall'aspettativa perché di questo si è trattato".  Marra era restio perché "avevo anticipato che ci sarebbero stati degli attacchi assolutamente strumentali nei miei confronti".  E più tardi avrebbe manifestato la sua insofferenza: "Dissi più volte al sindaco Raggi che volevo andare via".

"Negli ultimi mesi della campagna elettorale - affermava ancora - siccome conoscevo il funzionario Salvatore Romeo, mi avevano chiesto (esponenti M5S ndr) di dargli un supporto relativamente alle attività che avrebbero dovuto svolgere e mi chiesero la disponibilità a rientrare dall'aspettativa per dar loro una mano".