1 La segnalazione
Tutto parte a metà maggio da una
segnalazione sospetta
(Sos) della banca Unione
Fiduciaria alla Procura per un bonifico da 250 mila euro tentato dal govbernatore Attilio Fontana al fratello della moglie, Andrea Dini.
2 L’antefatto
Un mese prima, il 16 aprile, la Regione aveva affidato all’azienda del cognato, Dama Spa, una fornitura di camici per 513mila euro che il 20 maggio si era trasformata
in una donazione. Il bonifico serviva a coprire i mancati introiti. Attilio Fontana è indagato per frode nelle pubbliche forniture.
3 L’inchiesta
La Procura di Milano
ora spinge sull’acceleratore per
arrivare in tempi brevissimi alla chiusura delle indagini. Quattro al momento gli indagati che rischiano il processo.
Tra questi i due cognati, Dini e Fontana, e il direttore generale
di Aria, Filippo Bongiovanni.
4 Le accuse
Tuttie quattro gli indagati sono accusati, a vario titolo, di turbata libertà nella scelta del contraente e frode in pubbliche forniture relativa alla mancata
consegna di 75mila camici al costo di 513mila euro.
5 Testimone chiave
Emanuela Crivellaro presidente della onlus varesina "Il ponte del sorriso" è la testimone
chiave della vicenda. La donna (non indagata), già in contatto con la famiglia Dini, viene sentita a sommarie informazioni il 18 giugno, epoca in cui lo scandalo è stato in parte raccontato
dai giornali.