Milano – L'incontro tra i due minorenni, sfociato in sevizie e abusi sessuali su un ragazzo di 16 anni, sarebbe dovuto a un debito di circa 90 euro che la vittima aveva con il conoscente 14enne ora sottoposto a fermo.
Il 16enne sarebbe stato attirato in una trappola, in un appartamento alla periferia Nord di Milano, dove alla richiesta di saldare il debito sono seguite le violenze a cui avrebbe partecipato anche l'uomo di 44 anni, intervenuto in un secondo momento e anche lui fermato dalla polizia. Il 16enne infine è riuscito a fuggire dallo stabile e, seminudo, è corso sulla strada fino a incontrare una Volante che lo ha soccorso in via Amoretti, zona Quarto Oggiaro. Il ragazzo era sotto choc, e nelle ore successive gli investigatori hanno raccolto la sua testimonianza ricostruendo scene da film dell'orrore.
Nell'inchiesta della Procura di Milano, sfociata nei due fermi, si contestano i reati di violenza sessuale di gruppo, sequestro di persona, lesioni, produzione di materiale pedopornografico. L'aggiunta Letizia Mannella e la pm Ilaria Perinu, della Procura guidata da Marcello Viola, stanno valutando di contestare anche l'ipotesi di reato di tortura per un caso assurdo in tutta la sua violenza e che è stato definito da film dell'orrore e di degradazione umana. Per ora, però, le ipotesi di reato contestate al 44enne sono la violenza sessuale di gruppo, il sequestro di persona, le lesioni e la rapina del telefono del 16enne, oltre alla produzione di materiale pedopornografico per quei filmati che riprendono gli abusi. Della posizione del 14enne, anche lui fermato, se ne occupa la Procura per i minorenni, guidata da Luca Villa.
Da quanto si è saputo, il 14enne lunedì ha contattato il 16enne e l'ha invitato a casa sua, in un condominio alla periferia nord di Milano. E là, soprattutto in uno scantinato, sarebbero avvenute le violenze ai danni del minore, a cui avrebbe preso parte anche il 44enne, senza precedenti penali, che abita nello stesso palazzo e che sarebbe stato chiamato dal 14enne per prendere parte agli abusi, avvenuti nella notte tra lunedì e martedì. Violenze che sono state filmate con un telefono, poi sequestrato dagli investigatori nelle indagini.
La vittima, che soffre di un deficit cognitivo, è stata trovata da una volante della Polizia in strada. Era seminudo. È riuscito a indicare agli agenti il nickname su Instagram del 14enne e da lì è scattata l'inchiesta che poche ore dopo ha portato ai due fermi. Il ragazzo è ancora ricoverato e quando starà meglio sarà ascoltato dagli inquirenti. C'è da ricostruire, anche con le analisi delle immagini, se le violenze siano avvenute anche nell'abitazione del 44enne o in quella del 14enne. E andrà ricostruito anche il rapporto tra i due minorenni e come si conoscevano, se erano amici o se si fossero conosciuti solo sui social.
Il 16enne vive con padre e sorelle e la famiglia è seguita dai servizi sociali. La pm Perinu inoltrerà domani la richiesta di convalida del fermo e di custodia cautelare in carcere per il 44enne.