Lunedì 23 Dicembre 2024
REDAZIONE CRONACA

Putin soffoca l’ultima voce del dissenso

Il Centro Sakharov, fondato nel 1994, è stato chiuso dal Tribunale di Mosca per organizzare mostre illegali. La Russia di Putin sta diventando una dittatura senza spazio per opinioni diverse, come dimostra la chiusura di altre organizzazioni per i diritti umani.

Marta

Ottaviani

La Russia dice addio anche al Centro Sakharov e si addentra sempre di più nella notte della dittatura e del pensiero unico. L’organizzazione era nata nel 1994 ed era stata dedicata ad Andreij Sakharov, fisico e dissidente, premio Nobel per la Pace e scomparso nel 1989. Da quel momento, il centro era diventato il simbolo della nuova Russia post comunista, aperta al pluralismo dell’informazione e al confronto fra opinioni diverse. Un’attività che, come molte altre realtà, nella Russia di Vladimir Putin, è diventata progressivamente sempre più difficile. L’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca ha rappresentato l’inizio di un giro di vite che ha cancellato quel poco che rimaneva a livello di libertà di espressione e dibattito civile nel Paese. Come per molte altre organizzazioni, anche il Centro Sakharov, mesi fa, era stato iscritto nella lista degli ‘agenti stranieri’, espressione di epoca sovietica, con la quale viene ufficialmente designato chi riceve finanziamento dall’estero, ma che dalla popolazione viene automaticamente associata alla figura della spia.

Lo scorso marzo, il Comune di Mosca lo aveva sfrattato dai locali nel centro della capitale che aveva in usufrutto gratuito fin dalla sua fondazione. Due giorni fa la decisione di chiuderlo, presa dal tribunale di Mosca. Ufficialmente, il Centro Sakharov è stato chiuso per aver organizzato mostre illegali. Ma, nei fatti, il regime di. Putin si sta trasformando in dittatura a tutti gli effetti e non vi è più alcuno spazio per posizioni o idee che contrastino con quelle ufficiali. Per questo motivo, nel giro di pochi mesi, sono stati costretti a chiudere i battenti anche il Gruppo Helsinki, l’organizzazione per i diritti umani più antica della Russia e nata nel 1976 e Memorial, premio Nobel per la pace 2022 e nata nel 1989 per indagare e denunciare i crimini del comunismo. La Russia di Putin sta diventando peggio dell’Unione Sovietica.