Giovedì 8 Agosto 2024

Novara, pusher stupra la sua fidanzata e lui lo uccide

Arrestato un giovane di 33 anni, pregiudicato, con l’accusa di omicidio volontario in concorso aggravato. Denunciata anche la sua compagna, che lo avrebbe istigato alla vendetta

Una pattuglia di carabinieri durante una controllo

Una pattuglia di carabinieri

Novara, 9 agosto 2024 - Il pusher stupra la sua compagna e il fidanzato lo uccide. Quella che sembrava una guerra tra spacciatori che si contendevano aree di mercato, in realtà sarebbe un omicidio originato da un contesto diverso. La vittima è Fadili Charaf, marocchino di 28 anni, irregolare e senza fissa dimora, trovato cadavere la mattina del 26 luglio scorso nel bosco lungo il Ticino a Oleggio, in provincia di Novara. I carabinieri hanno arrestato D.N., italiano di 33 anni, pregiudicato, con l’accusa di omicidio volontario in concorso aggravato.

Per gli stessi reati, ma in stato di libertà, è stata denunciata la sua compagna, D.F, di 29 anni, considerata concorrente morale del delitto.

Secondo quanto ricostruito dalle indagini, la donna, la sera del 24 luglio scorso dopo aver acquistato una dose di stupefacente dal pusher, lui l’avrebbe stuprata vicino al luogo in cui è stato poi ritrovato il cadavere del 28enne.

La sera dopo, istigato alla vendetta dalla compagna, il fidanzato della giovane avrebbe cercato nel bosco lo spacciatore e lo avrebbe aggredito a morte, uccidendolo con un coltello.

Fondamentali per la ricostruzione dei fatti sono state alcune testimonianze raccolte da persone che hanno incontrato per strada l'arrestato mentre si allontanava frettolosamente dal luogo del delitto. L'uomo è stato portato in carcere a Novara dove ieri è stato sottoposto ad interrogatorio di garanzia del Gip che ha emesso la misura della custodia cautelare in carcere. 

Il delitto è maturato in un contesto di degrado. Viene confermato anche dal maggiore Alessandro Perotta comandante del nucleo investigativo dei carabinieri di Novara. Le indagini dei carabinieri sono state coordinate dal sostituto procuratore Giovanni Castellani e avevano subito condotto all'ambiente di spaccio di droga, che da anni si svolge in riva al Ticino, nella zona al confine con la Lombardia. Nella zona qualche mese fa un'operazione dei carabinieri, coordinata dalla procura, aveva stroncato un'organizzazione di spaccio di stupefacenti.