MILANO
"Devi tacere, altrimenti ti colpisco davanti a tutti, non mi interessa delle telecamere". Ore 23.22 del 29 dicembre scorso, quartiere Barona di Milano. L’autobus 98 riparte dal capolinea di Famagosta: il 53enne peruviano Jorge Marlon Araujo Espichan impugna un coltello da cucina e urla frasi in spagnolo contro la ex compagna. Sono entrambi senza fissa dimora: lui ha appena chiesto a lei di passare la notte insieme vicino alla stazione Garibaldi, e il rifiuto della donna ne ha scatenato la furia. Due passeggeri cercano di placarne l’ira, ma l’uomo approfitta di un attimo di distrazione e si avventa sulla 45enne di El Salvador.
Le immagini registrate dagli occhi elettronici del mezzo pubblico fotografano la ferocia del raid: Espichan sferra i primi tre fendenti, colpendo la vittima alle braccia; lei cade all’indietro, accasciandosi prima su un sedile e poi a terra. L’uomo affonda ancora la lama per quattro volte sotto lo sguardo terrorizzato dei testimoni; poi fa per andarsene, ma torna sui suoi passi e colpisce per altre cinque volte, prima di scendere dal pullman alla fermata di via San Vigilio con la borsetta della quarantacinquenne. La donna viene trasportata al Niguarda in gravissime condizioni, ma per fortuna il quadro clinico migliora col passare delle ore: serviranno almeno 30 giorni per rimarginare i dodici squarci a braccia, gambe, anca e schiena. A meno di due settimane dal blitz sul bus, gli investigatori della Squadra mobile, coordinati dal pm Rossella Incardona e guidati dal dirigente Marco Calì e dal funzionario Domenico Balsamo, sono riusciti a intercettare e bloccare l’aggressore: è stato fermato lunedì sera vicino al parco Sempione, ubriaco; è accusato di tentato omicidio, rapina e atti persecutori. Sì, perché le indagini della polizia hanno fatto emergere che l’episodio del 29 dicembre non è stato che l’ultimo di una serie di aggressioni sempre più violente.
Il 30 agosto, infatti, la 45enne aveva già denunciato l’ex ai carabinieri (facendo partire un’indagine che proprio in questi giorni è arrivata a conclusione), riferendo di essere stata minacciata ("Io ti prendo per il collo e ti ammazzo") e picchiata da Espichan, che l’aveva afferrata per i capelli e colpita con calci e pugni alla testa. In quell’occasione, la donna aveva raccontato anche del raid del 25 giugno, quando l’uomo l’aveva ferita al volto con un taglierino per costringerla ad avere un rapporto sessuale. Il peruviano, irregolare in Italia dalla primavera del 2022, è stato portato a San Vittore.
Nicola Palma