Perugia, 20 gennaio 2015 - È BOOM di ricoveri per l’influenza all’ospedale. Da qualche settimana al «Santa Maria della Misericordia» si lavora a ritmo serrato per gestire l’afflusso di pazienti in arrivo al Pronto Soccorso con i classici sintomi della malattia virale. L’emergenza riguarda soprattutto gli anziani, maggiormente esposti agli effetti del picco influenzale registrato dopo le festività natalizie. Le notizie diffuse dai vertici sanitari delineano i contorni di una situazione al limite, con ricoveri superiori alla media del periodo e che stanno causando non poche difficoltà.
«L’OSPEDALE è pieno e chiediamo a tutti la massima collaborazione»: è così che il direttore sanitario, Manuela Pioppo, lancia l’appello a medici di base e Centri di salute della Usl, affinchè facciano la propria parte assumendosi la gestione dei casi meno gravi. I numeri del «Santa Maria della Misericordia» parlano chiaro. E si ricavano dal conto dei posti letto aggiunti per far fronte al record di richieste di ricovero legate all’epidemia influenzale. «Abbiamo raggiunto i 40 letti in più al giorno – evidenzia Pioppo – contro una media che, in condizioni normali, oscilla tra i 10 e i 20 letti». La psicosi che si è scatenata qualche mese fa in seguito alla morte di alcuni anziani collegata, in un primo momento, al vaccino antinfluenzale, ha evidentemente dissuaso molti dalla vaccinazione aumentando i casi di malattia. A farne le spese sono gli ultrasessantenni che per una banale influenza rischiano di dover trascorrere un lungo periodo di degenza su una barella, seminati nei corridoi dei vari reparti.
LA GERIATRIA è ormai al completo e per rispondere a tutte le richieste l’Azienda si trova costretta a dirottare i malati in altre strutture, tra cui la Chirurgia, dove le camere disponibili sono però tutte esaurite. «Chi ha solo la febbre e può curarsi a casa con una comune terapia antinfluenzale – insiste il direttore – deve evitare il ricovero perché questo comporta, quasi sempre, un peggioramento delle condizioni psicofisiche della persona». Quando non ci sono complicazioni o altre patologie a carico dell’apparato respiratorio, immunitario o cardiovascolare, insomma, l’influenza non è pericolosa e l’anziano può restare a casa per evitare l’insorgenza di problematiche ulteriori. Basta, cioè, un po’ di attenzione e l’assunzione dei farmaci indicati dal medico curante. La raccomandazione della direzione sanitaria perugina non è rivolta solo a dottori, distretti del territorio e guardie mediche ma anche alle famiglie. «La maggior parte degli anziani malati – aggiunge Pioppo – arriva in ospedale accompagnata dai parenti. E’ importante che gli stessi familiari sappiano riconoscere l’effettiva portata dei sintomi, senza sottovalutarne la rilevanza».
Chiara Santilli