Mercoledì 17 Luglio 2024
LUCA BOLOGNINI
Cronaca

Psicosi attentati. Allarme bomba al Louvre e Versailles. L’Italia alza l’allerta

Crosetto annulla parte degli eventi previsti per la festa delle forze armate. Nel nostro Paese oltre 28mila obiettivi sensibili, di cui 205 legati a Israele.

Psicosi attentati. Allarme bomba al Louvre e Versailles. L’Italia alza l’allerta

Psicosi attentati. Allarme bomba al Louvre e Versailles. L’Italia alza l’allerta

L’ultima volta che Monna Lisa si era rifugiata nel suo bunker era stato per sfuggire al Covid. Ieri, a oltre tre anni di distanza, il Louvre, il museo più visitato al mondo, ha chiuso di nuovo frettolosamente i battenti per "ragioni di sicurezza". Dopo l’attentato di venerdì, in cui uno studente ceceno ha gridato "Allah Akbar" e ha accoltellato a morte un professore ad Arras, la Francia è in stato di massima allerta. La minaccia del fondamentalismo islamico fa paura. Settemila militari sono stati dispiegati in tutto il Paese. E poche ore dopo il Louvre, anche la reggia di Versailles è stata evacuata. A far scattare l’allarme un messaggio anonimo lasciato su un sito per le denunce online gestito dal ministero dell’Interno: "C’è una bomba". E nel tardo pomeriggio i cittadini sono stati allontanati anche dalla Gare de Lyon, una delle stazioni più frequentate di Parigi. Il ritrovamento di una bottiglia contenente protossido d’azoto, un potente anestetico che può alimentare gli incendi, ha fatto subito scattare il protocollo di sicurezza. L’allarme, fortunatamente, è rientrato dopo poche ore. Ma il timore di un nuovo attentato in Francia, dopo i massacri compiuti dall’Isis nel novembre del 2015, è fortissimo. Ben 65 persone sono state fermate negli ultimi sette giorni (da quando Hamas ha attaccato Israele) per atti antisemiti. Gli episodi registrati sono stati 189. Il ministro dell’Interno transalpino, Gérald Darmanin, ha apertamente parlato di "un’atmosfera di evidente jihadismo" nel Paese, ma più in genere in tutto il mondo, con persone pronte "a passare all’azione".

E così l’ombra della paura avvolge un po’ tutta l’Europa. Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha detto che il governo sta valutando di sospendere la festa delle forze armate, in programma per il 4 novembre (anche se poi in serata il ministero ha specificato che saranno annullati solo una serie di eventi collaterali, mentre sono confermati gli appuntamenti istituzionali). "Non penso sia giusto, fino a quando non vedrò come si evolve la situazione, aumentare un fattore di rischio. Quella – ha detto Crosetto - non è una manifestazione normale, in più è una manifestazione delle forze armate: perché devo andarmi a creare un problema in più di ordine, di sicurezza, di rischio ipotetico dando un palco a un pazzo o a un gruppo di pazzi che vogliono fare qualcosa di significativo?". Un fantasma, quello del cane sciolto, che per qualche ora si è manifestato ieri a Milano. Un uomo, che indossava una tunica aveva con sé una copia del Corano (si è poi scoperto che era uno scafista e che era già stato condannato in passato) ha aggredito alcuni passanti in viale Monza, ferendone uno al volto. Secondo alcuni testimoni, avrebbe anche urlato "Allah Akbar".

In ogni caso al Viminale, dopo quanto successo ad Arras, stanno già mappando gli obiettivi considerati sensibili: sono 28.707, di cui 205 riferibili al mondo ebraico e a Israele, per lo più diplomatici e religiosi. Il Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza, convocato ieri dal ministro dell’Interno, ha valutato quelli che potrebbero essere i riflessi in Italia del conflitto tra Israele e Hamas. Non sarebbero emersi allarmi specifici, ma il livello di attenzione resta molto elevato ed è stato ribadito il rafforzamento di tutte le misure di prevenzione. "Ci aspettano mesi difficili e complicati", è stato il commento di Piantedosi.

Anche perché l’appello alla jihad diffuso ieri da Al Qaeda sui suoi canali Telegram non promette nulla di buono, L’organizzazione terroristica ha invitato i musulmani a mobilitarsi in tutto il mondo per colpire obiettivi israeliani e americani. A riportare l’appello sono stati i servizi di intelligence Usa nei report inviati agli alleati.