Mercoledì 5 Febbraio 2025
REDAZIONE CRONACA

Psicologa radiata per video su TikTok sul femminicidio di Alessandra Matteuzzi

Manuela Bargnesi radiata dall'Ordine per video su TikTok sul delitto Matteuzzi, violati nove articoli del codice deontologico.

Manuela Bargnesi radiata dall'Ordine per video su TikTok sul delitto Matteuzzi, violati nove articoli del codice deontologico.

Manuela Bargnesi radiata dall'Ordine per video su TikTok sul delitto Matteuzzi, violati nove articoli del codice deontologico.

In almeno cinque video su TikTok, la psicologa Manuela Bargnesi discuteva del femminicidio di Alessandra Matteuzzi, ammazzata a martellate, calci, pugni e colpi di panchina dall’ex Giovanni Padovani, a Bologna due anni fa. Spiegava di seguire Padovani "da prima dei fatti", e come secondo lei Padovani (ergastolo in primo e secondo grado per quel delitto) non avesse "il profilo del killer", ma avesse agito "con una violenza non sua, bensì rispecchiata e proiettata" dalla "relazione tossica" con Matteuzzi. Tanto da diventare "il mostro con cui si era relazionato", e la "vera vittima".

Per questo, non solo Stefania Matteuzzi, sorella di Alessandra, mesi fa l’ha querelata, assistita dall’avvocata Chiara Rinaldi; ma ora l’Ordine degli psicologi delle Marche l’ha radiata. Bargnesi, in dei filmati condivisi tra dicembre 2023 e gennaio 2024, si era occupata del delitto Matteuzzi sviscerando il rapporto tra la vittima e l’ex (che Bargnesi ha detto di conoscere "fin da bambini") basandosi su quanto raccontatole dall’imputato nei colloqui in carcere. E rendendo noti dettagli privati su di lui e Matteuzzi, senza consenso e senza avere mai visto la donna, se non "una volta al bar".

La psicologa per un breve periodo era stata consulente della difesa al processo, incarico poi revocato. Per il Consiglio dell’ordine della regione in cui risiede, la dottoressa ha agito "senza il minimo rispetto per la dignità professionale, violando il decoro e rappresentando in maniera deplorevole la professione di psicologo": ha dunque violato nove articoli del codice deontologico, dal segreto professionale al principio di responsabilità. Davanti ai colleghi, la donna si è giustificata dicendo di aver agito in buona fede e di non avere creduto di infrangere delle regole; il suo obiettivo era "prevenire i femminicidi" e "spiegare che la violenza di genere è anche della donna nei confronti dell’uomo".

L’Ordine ha poi "stigmatizzato col massimo rigore" l’utilizzo del social TikTok come luogo su cui discutere della propria attività professionale, senza cogliere "la gravità delle questioni trattate e la loro estrema pericolosità", come l’eventualità che un maltrattante possa accusare la compagna di istigarlo nella violenza in base a quanto visto in tali video. Bargnesi ha un mese per impugnare la sentenza. "È importante il messaggio veicolato dall’ordine – così l’avvocata Rinaldi –: ancora una volta la memoria di Alessandra è stata dileggiata, per giunta da chi avrebbe dovuto avere i mezzi per evitarlo".