Roma, 26 ottobre 2020 - Lanci di sassi e petardi, fumogeni contro la polizia, scontri. Si accende ancora il clima di protesta, scattato dopo il nuovo Dpcm, in vigore da oggi, per contenere l'aumento dei casi di Covid 19, e nessuna regione ne è stata risparmiata. Manifestazioni e cortei per contestare i decreti del Governo (ma anche quelli delle Regioni e dei sindaci) si registrano ovunque e in alcune città non sono mancati momenti di tensione e scontri tra manifestanti e forze dell'ordine, come successo a Napoli, Milano e Torino. Iniziative di protesta anche a Perugia, Modena, Rimini, Catanzaro, Bari e in numerose altre città.
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Napoli, maxi-corteo da piazza Plebiscito
Migliaia i manifestanti che in serata si sono ritrovati in Piazza del Pebiscito a Napoli per protestare contro i provvedimenti del governo e della Regione e che hanno avuto il via libera dalle forze dell'ordine per un corteo verso la sede della Giunta Regionale campana, nella vicina via Santa Lucia. I manifestanti avevano cominciato a fare pressione verso Via Cesario Console, blindata dalle forze dell'ordine in tenuta antisommossa. Improvvisamente, poi, le forze dell'ordine hanno dato il via libera e una enorme folla si è diritta verso via Santa Lucia. Urlando "dimissioni, dimissioni" contro il governatore Vincenzo De Luca, alcune migliaia di manifestanti sono arrivati davanti all'ingresso della sede della Regione Campania in via Raffaele De Cesare, a Napoli.
"Reddito di salute per tutti la crisi la paghino i ricchi", recitano gli striscioni esposti per protestare contro i nuovi provvedimenti anti Covid da parte del governo e della Regione Campania. La platea dei manifestanti è variegata, dai ristoratori, ai titolari dei bar, operatori nel settore turismo, ma anche studenti, esponenti dei centri sociali, persone che hanno perso o stanno perdendo un lavoro sommerso o a tempo determinato. "'A salute e 'a prima cosa, ma senza sorde nun se cantano messe", si legge in altri striscioni. La piazza è presidiata e blindata dalle forze dell'ordine e agenti in tenuta antisommossa. La manifestazione sinora è pacifica e le persone indossano mascherine.
Torino, fumogeni conto la polizia
A Torino alcune centinaia di tassisti si sono ritrovati all'Allianz Stadium e hanno raggiunto in mattinata piazza Castello, per protestare contro "il mancato sostegno economico" conseguente alla pandemia da Covid-19. Una delegazione di lavoratori è stata accolta in Regione, con i manifestanti che successivamente si sono spostati sotto la prefettura. "Questa protesta è nata spontanemante - dicono i tassisti - senza alcuna sigla sindacale. Siamo fermi e senza aiuti non ce la faremo ad andare avanti. Per non parlare dei rischi che corriamo, in un mestiere che per forza di cose è a contatto con la gente".
Salgono a dieci, invece, i fermati dalle forze dell'ordine durante le manifestazioni anti-lockdown, a Torino. Gli scontri in piazza Castello continuano, un rogo è stato acceso all'imbocco di via Po, mentre bombe carte e fumogeni continuano ad esplodere in vari punti. La polizia presidia la parte della piazza più vicina alla sede della Regione. Lacrimogeni vengono invece lanciati dal lato della prefettura, dove si trovano ancora alcune centinaia di persone.
In diverse città protestano i gestori di palestre e piscine
A Cosenza in piazza i titolari di palestre e piscine, "fortemente penalizzati da chiusure che non hanno senso". A Taranto la titolare di una palestra è da questa mattina incatenata all'ingresso del suo locale. All'esterno della palestra, in viale Magna Grecia, sono esposti alcuni cartelli di protesta. "Grazie presidente Conte per aver cominciato lo sterminio da noi", si legge su uno dei cartelli. E su altri: "Questo governo sta uccidendo lo sport! Non siamo attività di serie B. La lotta inizia adesso....". E ancora: "Lo sport è vita. Giù le mani dalle palestre. Spadafora non sei degno di essere ministro dello Sport. Dimettiti!". All'esterno della palestra sono seduti, in segno di solidarietà con la titolare ma non incatenati, alcuni frequentatori dell'impianto.
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Sicilia, corteo (pacifico) a Siracusa
Manifestazione anche a Siracusa, con un corteo, composto da 300 persone, partito da corso Gelone, nel cuore della città, e arrivato in piazza Duomo, sotto la sede del palazzo del Comune. E' stata una protesta pacifica, non si sono verificati scontri, guardata a vista da un cordone di poliziotti, scesi in strada per evitare problemi di ordine pubblico. Il grosso dei manifestanti era composto da operatori commerciali, ristoratori, gestori di bar, pizzerie e palestre, le categorie maggiormente penalizzate dai provvedimenti per il contenimento del contagio.
L'allerta del Viminale
Massima attenzione, necessità di disinnescare sul nascere ogni situazione di possibile rischio, massima fermezza nei confronti dei violenti. Al Viminale sale l'allerta per le tensioni sociali che potrebbero esplodere nel paese. Le manifestazioni dei giorni scorsi a Napoli, Roma e Torino, viene sottolineato, sono un campanello d'allarme anche se si è trattato di situazioni ben connotate: chi si è reso protagonista degli scontri con le forze di polizia, in sostanza, non aveva nulla a che vedere con le categorie che in qualche modo sono state più colpite dalla crisi di questi mesi ma con ambienti che avevano il preciso scopo di provocare disordini: ultras, estremisti di destra, centri sociali, soggetti che vivono di espedienti e piccoli reati utilizzati come manovalanza dalla criminalità organizzata.