Sanremo, 5 febbraio 2024 – La rivolta dei trattori sta per approdare al Festival di Sanremo. Nessun blocco in programma davanti all’Ariston, ma gli agricoltori potrebbero salire sul palco per parlare agli italiani. La notizia è ancora ufficiosa, ma Amadeus potrebbe replicare la storica scelta di Pippo Baudo, che nell’84 invitò sul palco gli operai dell'Italsider di Genova.
“Non ci sarà una protesta durante il festival di Sanremo, ma è molto probabile che uno di noi sarà ospitato per spiegare i motivi della protesta”, spiega Danilo Calvani, il portavoce ‘Cra Agricoltori traditi’. Ma, in conferenza stampa, Amadeus ribatte: “Nessuno dei trattori mi ha contattato. Se vengono a Sanremo, li faccio salire sul palco”. E Fiorello ha aggiunto: "Sarebbe bello se gli agricoltori arrivassero sul palco di Sanremo. Un palco come questo non lo trovi tutti giorni".
Amadeus: “Se vengono, li faccio salire sul palco”
"Non sappiamo se arriveranno. Se vengono i trattori li faccio salire sul palco": così Amadeus ha risposto in conferenza stampa a chi gli chiedeva se si aspettano l'arrivo dei trattori. "Nessuno dei trattori mi ha contattato – ha aggiunto – e non so nulla. Ovviamente è una protesta assolutamente giusta, sacrosanta, diritto al lavoro e alla tutela del lavoro".
Dopo le parole di Al Bano – “La protesta dei trattori meriterebbe la ribalta del Festival” – i cantanti stanno facendo a gara per sostenere la protesta degli agricoltori. Ornella Muti e la figlia Naike annunciano: “Canteremo la canzone degli agricoltori”.
Nek: “Sono un contadino mancato, li capisco”
Mentre i trattori sono in marcia verso Roma e all’Ariston fervono i preparativi per l'apertura del Festival, i cantanti sono dalla parte degli agricoltori. “Il bubbone è scoppiato. Le istituzioni se ne accorgeranno e alla fine daranno contentino. Ma i contadini sono preoccupati, ma già da tempo. Non si sentono considerati, ma il loro è un lavoro che ha delle incognite. Il raccolto non è mai scontato”, commenta Nek da Sanremo, in gara insieme a Renga col brano ‘Pazzo di te’.
Nel tempo libero Nek si dedica all'agricoltura: “Sono un contadino mancato e capisco le loro richieste”, dice riferendosi alle proteste che si stanno diffondendo a macchia d’olio in tutto il Paese. “Vedo i contadini della mia terra (il Modenese, ndr) – ricorda Nek – che sono molto preoccupati e non si sentono molto considerati dalle istituzioni. Dicono: se c'è un'annata cattiva come facciamo?”. E aggiunge: "Il festival è anche leggerezza, ma non solo. Ognuno magari in coscienza nel suo privato farà qualcosa”.
Ornella Muti: “Canterò la canzone degli agricoltori”
Mamma e figlia lanciano un appello: “'Sarebbe bello se si aprisse un account da milioni di follower per sostenere gli agricoltori”. Così Ornella Muti annuncia che andranno al Festival di Sanremo per sostenere la protesta degli agricoltori assieme alla figlia Naike Rivelli. “Spero che vengano con noi anche Al Bano e Romina, due grandi agricoltori''.
Ma non solo. “Canteremo 'La Canzone degli agricoltori', mamma non è cambiata'', spiega Naike facendo riferimento all'epica scena del film 'Il Bisbetico domato', in cui Celentano trascina fuori dalla stanza il letto con sopra la Muti, legandolo ad un trattore.
''Siamo bisbetici indomati – ironizza Ornella Muti - ci appelliamo anche ad Adriano Celentano e al suo vecchio personaggio di Elia: che scendesse in campo anche lui''.
Al Bano: “Col trattore a Sanremo? Ci andrei pure io”
“Portare la protesta dei trattori a Sanremo sarebbe un colpo mediatico formidabile. E se fossi uno con un grande pelo sullo stomaco ci andrei pure io con un trattore. Ma non voglio strumentalizzare il mio doppio ruolo di cantante e di contadino e nemmeno accendere micce”. È stato Al Bano il primo a rompere il silenzio sulla protesta dei trattori in corso in Italia, grande escluso da Sanremo 2024.
Il precedente: Baudo con gli operai Italsider
“Il festival di Sanremo, che si svolge in una terra dove molti vivono di coltivazione della terra, di floricoltura, potrebbe dedicare attenzione a questa protesta sacrosanta. Sarebbe una bella cosa”, dice. “Non sarebbe la prima volta – sottolinea – che il festival porta sul palco una protesta legittima. Mi ricordo quando nel Sanremo del 1984 Pippo Baudo invitò sul palco gli operai dell'Italsider di Genova: i lavoratori stavano manifestando di fronte all'Ariston contro il piano di licenziamenti previsto dall'azienda e il presentatore fece leggere le loro rivendicazioni in diretta tv. Fu un momento di grande civiltà”.
"Agricoltori meriterebbero i riflettori di Sanremo”
“Il festival ha sempre avuto anche dei momenti attenti al sociale e quest'anno la protesta degli agricoltori meriterebbe quei riflettori", aggiunge Albano Carrisi, che nella sua tenuta di Cellino San Marco ha una florida azienda agricola di cui, appena può, si occupa in prima persona. "Io sono in una condizione privilegiata perché spesso il ‘cantante sovvenziona il contadino’ – ironizza – sennò per le condizioni in cui gli agricoltori sono costretti ad operare avrei fatto la fame o quasi, come mi è successo negli anni della mia infanzia", conclude.
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