Roma, 6 ottobre 2024 – La malattia che ha strappato alla vita a soli 28 anni Sammy Basso, la progeria di Hutchinson-Gilford (HGPS), è genetica e rarissima. Colpisce una persona ogni 8 milioni di nati. Ma Sammy la sua battaglia contro una patologia tanto rara quanto impietosa l’aveva vinta comunque: era il più longevo malato al mondo. Per 28 anni ha combattuto come un leone, ma sempre con il sorriso e con il suo straordinario humour. Ha fatto conoscere in tutto il mondo la malattia da cui era affetto e che causa l'invecchiamento precoce delle cellule e dell'organismo ma non del cervello.
Cos’è la progeria di Hutchinson-Gilford
La progeria di Hutchinson-Gilford è una malattia progressiva, spiega l'Istituto Superiore di Sanità. Di solito alla nascita i bambini non presentano alcun sintomo, ma durante il primo anno di vita, cominciano a vedersi alcuni segni, quali lo scarso accrescimento e la perdita dei capelli. La maggior parte dei bambini muore a causa di malattie tipiche degli anziani, quali problemi cardiaci o vascolari cerebrali. L'aspettativa media di vita è di circa 13 anni, alcuni possano raggiungere i 20 anni. Sammy ha superato il traguardo dei 28, riuscendo a laurearsi e a far conoscere la malattia al mondo intero.
La progeria di Hutchinson-Gilford è causata da una mutazione puntuale in una delle due copie del gene LMNA presente nel genoma umano (DNA), dove una timina sostituisce una citosina (precisamente nell'undicesimo esone, nel locus 1824 del gene in questione). Più raramente la progeria di Hutchinson-Gilford può essere causata da altre mutazioni dello stesso gene.
Le cause
La porfiria è causata da mutazioni del gene, denominato Laminina A (in sigla LMNA), che contiene le informazioni per la produzione della proteina precursore della lamina A, necessaria per garantire l'integrità del nucleo cellulare, come spiega l’Iss sul sito istituzionale. La mutazione responsabile della malattia porta alla produzione di una lamina A difettosa, chiamata progerina, che rende instabile il nucleo cellulare, limitando la capacità della cellula di dividersi e causandone la morte prematura. Le cellule così danneggiate innescano il processo di invecchiamento tipico della progeria.
“La progerina – spiega l'Associazione Italiana Progeria Sammy Basso APS Onlus – va a interferire con questa lamina nucleare, infatti, essendo riconosciuta dal nucleo della cellula come componente della stessa, viene inglobata all'interno della maglia proteica, ma essendo aberrante va a deformarla, deformando a sua volta il nucleo e facendo sì che l'intero genoma non venga più organizzato in maniera consona. La mancata organizzazione del genoma porta ad un uso aberrante di molti geni, i quali vanno a iper-produrre delle proteine che alla lunga diventano tossiche all'interno della cellula, rendendola debole e danneggiata, ma soprattutto causando ancor più una mala-organizzazione del genoma assieme ad un accumulo di mutazioni nello stesso. Questo accumulo di mutazione può portare alla produzione di altre proteine aberranti che a loro volta sono fonte di tossicità andando ad aumentare i problemi legati alla progeria, in una specie di circolo auto-alimentante. Le cellule proprio per questi motivi, mostrano una prematura senescenza, con un drastico rallentamento della divisione cellulare”.
Gli effetti
Ad eccezione delle cellule del sistema nervoso, dove la lamina A non è espressa (e dunque nemmeno la progerina), ogni cellula del corpo di una persona con progeria si trova ad essere malfunzionante, influenzando così quelle vicine ed andando a formare dei tessuti malati e di per sé più deboli.
La malattia non altera la mente, che resta l'unico indice della vera età del malato. I bambini con la malattia progeroide di Hutchinson-Gilford (SPHG) di solito sviluppano anomalie del sistema cardiovascolare con grave rigidità e ispessimento dei vasi sanguigni (si parla di degenerazione aterosclerotica) che trasportano sostanze nutritive e ossigeno dal cuore al resto del corpo. Ciò determina la conseguente riduzione del flusso di sangue negli organi vitali.
I sintomi
La sintomatologia che ne deriva porta a quello che è chiamato invecchiamento precoce, a causa della sua somiglianza con il normale invecchiamento fisiologico.
Le persone affette da progeria, oltre ad avere un aspetto fisico peculiare, si trovano ad affrontare diversi sintomi quali osteoporosi, osteolisi e artrite; difetti alle capsule articolari (con conseguenti frequenti lussazioni di spalle ed anche); lipodistrofia generalizzata; ritardo nella crescita e nello sviluppo; anomalie della cute; alopecia e soprattutto problemi al cuore e ai vasi sanguigni quali occlusioni dei vasi principali, stenosi delle valvole cardiache, ictus, infarto.
Le cure
Non esiste una terapia per la progeria ma è necessario diagnosticarla prima possibile per iniziare una terapia di supporto e un'idonea gestione delle complicazioni. La ricerca di possibili cure ha fatto enormi passi in avanti dal momento in cui è stato identificato il gene responsabile della malattia. Esistono però alcune cure farmacologiche, da prendere dietro indicazione medica, per controllare i disturbi o alleviare e ritardare alcuni dei segni della malattia. In alcuni casi il medico potrebbe decidere di prescrivere l'ormone della crescita per favorire l'aumento di altezza e peso.
I casi nel mondo
Attualmente sono solo 130 i casi di progeria classica (HGPS) riconosciuti nel mondo, di cui 4 in Italia. Il numero è però sottodimensionato in quanto spesso è difficile rintracciare i casi di progeria, per lo più nei paesi del terzo mondo, ma a volte anche nei paesi più sviluppati. Le attuali stime sul numero reale di persone affette da progeria, secondo l’associazione, si aggirano attorno ai 350 casi nel mondo.