Giovedì 19 Dicembre 2024
REDAZIONE CRONACA

Prof e bidelli in ritiro: "Due giorni al santuario per fare squadra"

Arezzo, l’idea del dirigente scolastico: così si lavora meglio

Docenti e bidelli in cerchio ad ascoltare un. formatore durante uno dei precedenti ritiri organizzati dal preside Rossi

Docenti e bidelli in cerchio ad ascoltare un. formatore durante uno dei precedenti ritiri organizzati dal preside Rossi

CHIUSI DELLA VERNA (Arezzo)

Sono in ritiro da stamani, come una squadra di calcio prima del campionato. A radunarsi è invece una scuola intera che, come si dice in gergo aziendale, fa team building, ossia rinforza lo spirito di gruppo. L’istituto Rita Levi-Montalcini di Lucignano, in provincia di Arezzo, che da oggi si ritrova al santuario della Verna con professori, bidelli e personale amministrativo per due giorni di incontri e riflessioni sulla scuola. L’adesione è stata totale: sono oltre 110 coloro che sono partiti alla volta del luogo sacro dove San Francesco ricevette le stimmate ottocento anni fa. L’idea è di Cristiano Rossi, preside-musicista che fa parte anche di una band rock: per il terzo anno di fila ha organizzato un’iniziativa unica a livello nazionale. Il ritiro si è svolto prima a Rondine Cittadella della Pace, poi alla Pieve di Romena e quest’anno ancora il Casentino con Chiusi della Verna: location isolate, spirituali, fuori dalla quotidianità, "altrimenti non funzionerebbe", dice Rossi. Il tema scelto è "prendersi cura": di sé stessi, degli altri e dell’ambiente.

Rossi, come nasce quest’idea?

"Ci avevo già pensato quando ero preside in Veneto ma di mezzo si è messo il Covid. Però nel 2022, appena possibile, ho lanciato l’idea di Rondine e, nonostante qualche iniziale titubanza, ha raccolto poi grande apprezzamento. Il concetto è il team building aziendale: cementifichiamo le relazioni tra i membri della scuola, verso una maggiore collaborazione. Mettiamo al centro i conflitti, intesi come confronto, come concetto positivo che mette sul tavolo nostri problemi con gli altri e come questi si risolvano".

Quali sono le attività?

"La formazione serve per empatizzare la cura, l’ascolto, la condivisione, la comunicazione e il conflitto: elementi ricorrenti nel nostro lavoro. Verranno organizzati laboratori formativi, gestiti da tre formatori: Marco Montanari, filosofo e counsellor, Stefania Lorenzini, pedagogista, Fabio Pasquale, experiential trainer. Il personale verrà diviso in tre gruppi eterogenei e così potrà sperimentare giochi, percorsi, attività funzionali a risolvere i conflitti, costruire un senso di appartenenza e costruire fiducia e accoglienza".

Qual è stata la risposta dei docenti?

"Il primo anno una bidella mi disse: “Cosa vengo a fare? Dobbiamo pulire la scuola“, però poi dopo due giorni mi ha detto: “Grazie, mi sono sentita al pari degli altri“. Insomma è un regalo che ci facciamo questo ritiro: anche perché nella scuola non si possono obbligare i docenti a fare formazione e io non ho imposto nulla. Un altro dato: il primo anno nessuno ha dormito a Rondine; l’anno scorso a Romena, una decina l’hanno fatto; mentre alla Verna siamo già a più di trenta".

Usando un gergo aziendale, è ‘produttivo’ questo percorso? "Si lavora meglio e si lavora di più, perché si crea un senso di appartenenza. Quando le persone sono prese in considerazione la qualità aumenta. Ovviamente è un percorso che funziona se poi c’è un’attenzione quotidiana".

Luca Amodio