Domenica 24 Novembre 2024
GRAZIANO MASPERI E NICOLA PALMA
Cronaca

Prof accoltellata ad Abbiategrasso, il profilo dello studente 16enne aggressore: dagli atti vandalici alle sei note

Il giovane aveva già creato problemi a scuola. L’insegnante colpita: “Non me l’aspettavo”. I genitori erano stati convocati per oggi. È stato visitato in Neuropsichiatria, il papà: "Non sono riuscito a capirlo"

Abbiategrasso (Milano), 30 maggio 2023 – Una sostanza maleodorante spruzzata in classe. La spina staccata alla lavagna interattiva multimediale per interrompere le lezioni di inglese. Sono questi i comportamenti che hanno portato i docenti dell’Alessandrini a segnare sei note accanto al nome del sedicenne durante l’anno scolastico. Condotte da studente turbolento. Niente di più. Nulla che potesse far immaginare che l’adolescente si presentasse armato di pugnale e pistola a pallini e accoltellasse la sua prof di Italiano e Storia, Elisabetta Condò.

Approfondisci:

Abbiategrasso, il ministro va subito a trovare la prof. Valditara: "Nelle scuole serve lo psicologo"

Abbiategrasso, il ministro va subito a trovare la prof. Valditara: "Nelle scuole serve lo psicologo"
I carabinieri davanti alla scuola di Abbiategrasso, nel Milanese
I carabinieri davanti alla scuola di Abbiategrasso, nel Milanese

"C’erano stati dei colloqui con la famiglia, a distanza e in presenza, e per domani (oggi, ndr ) avevamo convocato i genitori per parlare della situazione didattico-disciplinare – premette il preside dell’istituto Michele Raffaelli –. Nessun elemento ci faceva pensare che potesse avvenire un episodio di questa gravità". Dopo essere stato bloccato dai carabinieri della Compagnia di Abbiategrasso, coordinati dal capitano Alessandro Riglietti, il ragazzo è stato prima portato all’ospedale San Carlo per medicare le ferite che si è autoinferto con il pugnale con lama seghettata e poi trasferito nel reparto di Neuropsichiatria infantile del San Paolo. Fuori dalla stanza c’era il padre, titolare di un’attività commerciale in un paese vicino a quello della scuola, che è rimasto in pronto soccorso fino a sera per stare costantemente accanto al figlio: ai conoscenti che lo hanno contattato per far sentire la loro vicinanza, avrebbe manifestato la comprensibile incredulità per l’accaduto e il profondo disappunto per non aver capito cosa stesse girando nella testa del ragazzo, ma anche il sollievo per il fatto che il 16enne, nonostante la violenta aggressione e il panico provocato a scuola, sia ancora lì con lui.

All’ospedale di Legnano, invece, è stata ricoverata la donna che l’adolescente ha ferito all’avambraccio, alla scapola e di striscio alla testa: Elisabetta Condò, 51 anni, è in prognosi riservata, ma per fortuna i primi bollettini medici hanno escluso il pericolo di vita; è stata sottoposta a un intervento di chirurgia plastica per ricostruire i tendini lesionati. Ai carabinieri ha avuto soltanto la forza di dire: "Non me ne sono accorta, non me l’aspettavo".

Fino al 2021, racconta chi la conosce bene, la sua carriera da docente si era concentrata soltanto alle medie. Due anni fa, ha deciso di fare il salto alle superiori, e per questo ha momentaneamente archiviato l’impegno sindacale come Rsu per la sigla Flc Cgil. Sposata con un collega che insegna in un liceo di Magenta e mamma, Condò ha sempre privilegiato l’approccio inclusivo nei confronti dei giovanissimi alunni che frequentano le sue lezioni, tanto che pure all’Alessandrini fa parte della commissione dedicata all’accoglienza degli studenti stranieri e delle classi prime. Ogni mattina, colleghi e alunni la vedono arrivare puntuale nell’istituto di via Einaudi in sella alla sua bicicletta. E ora tutti sperano di rivederla il più presto possibile per riabbracciarla. "Eravamo nella classe vicina – racconta un altro studente –. Quando la nostra prof è tornata dicendo che c’era un ragazzo armato, non volevamo crederci. Ci hanno detto di mettere i banchi per bloccare la porta. Eravamo terrorizzati. Quando siamo usciti, lo avevano appena portato fuori: siamo passati dal frastuono iniziale al silenzio totale. Un silenzio che metteva paura".