Milano, 7 dicembre 2024 – Dodici minuti di applausi per la Prima de ‘La forza del destino’, opera di Giuseppe Verdi che oggi, 7 dicembre, giorno di Sant’Ambrogio, ha inaugurato la stagione 2024/2025 del Teatro alla Scala.
Tanti consensi per l'opera, gli interpreti, il direttore Riccardo Chailly ma anche qualche 'buu' per la soprano Anna Netrebko, nel ruolo di Leonora. Con lei, nei ruoli principali, il tenore statunitense Brian Jagde, che ha sostituito Jonas Kaufmann nel ruolo di Don Alvaro, e il baritono francese Ludovic Tézier, interprete di Don Carlo. Il melodramma in quattro atti ha visto la regia di Leo Muscato, le scene di Federica Parolini, i costumi di Silvia Aymonino e le luci di Alessandro Verazzi. La serata è stata dedicata a Renata Tebaldi, una delle più grandi interpreti del ruolo di Leonora, che cantò 'La forza del destino' alla Scala nel 1955 sotto la direzione di Antonino Votto, nel ventennale della sua scomparsa.
Grazie alla ‘Prima Diffusa’, lo spettacolo è stato proiettato gratuitamente in diretta in numerosi luoghi a Milano, per unire tutti in città, appassionati e non. Ma è stato possibile seguire l’opera anche in tv, in streaming e alla radio. Non sono mancate, come ogni anno, le proteste. In tarda mattina c’è stato un flash mob, organizzato dal centro sociale Cantiere davanti al Piermarini. Nel pomeriggio, da Porta Venezia a largo Cairoli ha sfilato un corteo che ha riunito centri sociali, filopalestinesi e sindacati di base, da corso Venezia al Castello. Nonostante qualche piccolo momento di tensione vicino al teatro, non si sono registrati disordini.
Tantissimi fiori sul palco e oltre 12 minuti di applausi per 'La forza del destino' di Giuseppe Verdi, l'opera che ha inaugurato la stagione del Teatro alla Scala. Il pubblico del Piermarini ha apprezzato l'opera diretta da Riccardo Chailly, con la regia di Leo Muscato, la superstar Anna Netrebko, il tenore Brian Jagde, il baritono Ludovic Te'zier e il mezzo soprano Vasilisa Berzhanskaya. Anche se qualche buuu si è sentito soprattutto quando è uscita Netrebko. Un loggione entusiasta ha premiato la regia molto tradizionale di Leo Muscato ma efficace e d'effetto. Originale la scenografia, simbolo del destino che insegue e perseguita i protagonisti, ideata da Federica Parolini, che ha consentito un flusso continuo - e certo non facile - senza interruzione per i cambi di scena. Ce ne sono stati 50. Le luci di Alessandro Verazzi hanno contribuito a scaldare l'ambiente, illuminato da decine e decine di candele vere, così come vero era il falò acceso dai soldati. E a rendere i paesaggi, che col passare del tempo si incupiscono, più realistici. Anche i costumi di Silvia Aymonino, circa 500, seguono questa evoluzione, basta pensare ai soldati che passano da panciotto e calzoni alla tuta mimetica. Dal Settecento a oggi, 4 secoli di guerre, dalla Spagna all'Italia. La forza del destino è un dramma ampio e articolato che mescola il tragico e il comico insieme. Una commistione che èuno dei modi in cui si manifesta la ben nota tendenza verdiana a rappresentare la realtà umana. Quella realtà che vede il mondo ancora follemente ferito da guerre che superano i confini. Ed ecco che la supplica disperata di Leonora sul finale, rivolta a Dio e al mondo intero, non puo' non suonare come un'implorazione universale: "Pace, pace, mio Dio!".
E' finita alle 22.06 la Prima rappresentazione de 'La forza del destino' di Giuseppe Verdi, che ha aperto questa sera la stagione 2024/2025 del Teatro alla Scala. E subito sono partiti gli applausi.
Dopo il secondo e ultimo intervallo, riprende 'La forza del destino' con il quarto atto.
Finisce anche il terzo atto. Applausi per tutti, soprattutto per il baritono francese Ludovic Tézier. Ma l'opera sta riscuotendo successo. Piace l'allestimento: "Le scene sono molto belle, Netrebko è superba, nellasemplicità della regia la trama esce bene", ha commentato il presidente di Triennale Milano Stefano Boeri. "Difficile dire che si potesse fare meglio" ha aggiunto il maestro Alberto Veronesi, che ha visto "una grande prova d'orchestra, una Netrebko inarrivabile e una regia intensa". "È tutto molto bello, una delle recite di grande tradizione, devo fare i complimenti a Meyer", ha detto l'ex sovrintendente della Scala Alexander Pereira. "Questa è un'opera che muove il cuore, uno dei capolavori di Verdi, sono un grande fan - ha aggiunto - della Forza del destino". L'opera piace anche ad Angelo Crespi, direttore di Brera, che stamattina ha inaugurato la nuova sede di palazzo Citterio: "Mi piace questa scenografia classica ma anche divertente, come nel momento del carillon, credo che il successo di stasera sia evidente dagli applausi che non sono mai scontati". "Un'opera oltre le aspettative" per Emma Marcegaglia, che trova "la scenografia interessante, il coro potentissimo, la Netrebko bravissima. Un bell'insieme per un'opera che ha un tema molto importante in questo momento, e speriamo -ha concluso - che nel 2025 non ci siano più guerre".
Come da tradizione, anche quest'anno va in scena anche la 'Prima Diffusa' e sono numerose le persone - cittadini e turisti - che seguono 'La forza del destino' proprio grazie a questa iniziativa. La Prima della Scala viene infatti proiettata gratuitamente in diretta in numerosi luoghi a Milano. In alcuni luoghi, la diretta è stata preceduta da una Guida all'ascolto, per entrare ancora di più nel mondo del melodramma di Giuseppe Verdi.
Breve applauso al Maestro Chailly e poco dopo le 20 circa, 'La forza del destino' ricomincia con il terzo atto: siamo nel Novecento della Grande Guerra, d’inverno.
"Finora è bellissima, una delle opere più belle". A dirlo è il tenore Placido Domingo, gigante mondiale della lirica, commentando il primo atto de 'La forza del destino' di Giuseppe Verdi, che apre la stagione 2024-25 al Teatro alla Scala. "E' molto difficile e complessa per tutte le voci, difficilissima ma straordinaria - ha aggiunto il cantante spagnolo -. Brian Jadge, il tenore che interpreta Don Alvaro mi piace tanto, lo conosco e tra due settimane lo devo dirigere nella 'Turandot' in Corea ed è straordinario".
"Un'opera che fa riflettere oggi, con le guerre in corso e con quel coro che canta viva la guerra e andrà incontro alla morte. Da brividi. La regia è molto dinamica, cinematografica, con questa ruota che gira. Il cast superbo. L'applauso ad Anna Netrebko è stato commuovente. L'opera ci parla, parla ai nostri giorni", ha commentato il ballerino Roberto Bolle, durante l'intrevallo, alla fine del secondo atto.
"Molto bello, mi è piaciuto tutto": è quanto ha detto il presidente del Senato Ignazio La Russa uscendo dal palco reale alla Scala per andare a salutare il direttore d'orchestra Riccardo Chailly e gli artisti nel primo intervallo dell'opera che inaugura la stagione. Poi ha aggiunto: "Questa opera si può leggere anche come un invito alla pace, ma credo sia soprattutto un inno alla musica di Verdi. La Segre? È una persona che stimo molto". Con lui il ministero della Cultura Alessandro Giuli, il sindaco Giuseppe Sala, il governatore Attilio Fontana, accompagnati dal sovrintendente Dominique Meyer.
Il pubblico del Teatro alla Scala ha dedicato uno scroscio di applausi al soprano russo Anna Netrebko che ne 'La forza del destino' di Giuseppe Verdi interpreta Donna Leonora. Alla fine dels econdo atto, al soprano è stato dedicato un lunghissimo applauso durante l'aria 'Madre, madre'. "Mi chiedono quali affinità io abbia con la protagonista dell’opera. Onestamente, credo nessuna", aveva detto Anna Netrebko alla presentazione della Prima. E no, Leonora non le somiglia, mica solo perché quell’"essere braccata dalla paura, dal senso di colpa, dalla disperazione non è qualcosa che posso capire come donna del ventunesimo secolo". Difficile figurarsi qualcuno più lontano dall’immagine della vittima (del destino cinico e baro, del suo tempo, delle scelte stupide dei maschi, dell’autoflagellazione) di Netrebko, la regina della lirica. Unica diva, nel suo settore, come se ne vedevano nel Ventesimo secolo, ma col palcoscenico parallelo di Instagram che, tra selfie e outfit eccentrici, scatti mangerecci e balli in disco la trascina giù dall’Olimpo della propria bravura trasformandola, quand’è off duty, in una di noi.
Strascichi, velluto, qualche piuma sparsa qua e là, raso e tanto bianco e nero nella scelta dei look. Smoking d'ordinanza per i signori e qualche colpo di testa che non è passato inosservato. Tra le signore l'eleganza e il fascino del nero sono andati per la maggiore: più sobrie di qualche anno fa ma non meno vistose. Tante anche le ladies avvolte da morbide pellicce o eleganti cappe di velluto. Tra i colpi di stile, da segnalare una vistosa giacca bianca con lungo strascico laterale e cristalli e abiti vaporosi, velette e cappuccio di specchietti.
Nel frattempo, il corteo milanese contro la guerra e il Ddl sicurezza organizzato dalla 'Rete Milano antifascista antirazzista meticcia e solidale' è arrivato in largo Cairoli, dove era previsto il termine. Sono stati circa 4mila i manifestanti che vi hanno preso parte, tra attivisti pro Palestina, centri sociali, collettivi studenteschi e sindacati di base.
Dopo che tutti gli ospiti hanno preso posto a teatro, si sono spente le luci e alle 18 in punto, un applauso ha accolto il maestro Riccardo Chailly che dirige l'orchestra. Poi, è stato suonato l'Inno di Mameli e, al termine, è iniziata l'opera 'La forza del destino' di Giuseppe Verdi. Il sipario si è aperto e ha rivelato una scena rotante a forma di “fungo” con il gambo concavo che ruota su sé stesso. Il melodramma, diviso in quattro atti, durerà 3 ore e 47 minuti, intervalli inclusi.
"Salvate Sant'Agata". Una voce si è levata dal loggione prima dell'inizio dell'opera 'La forza del destino' del compositore di Busseto, che questa sera inaugura la stagione. Se l'anno scorso dal loggione era partito un urlo 'W l'Italia antifascista' quest'anno l'appello (applaudito da parte del pubblico) è andato alla tutela della villa di Verdi a Sant'Agata, a Villanova d'Arda, in provincia di Piacenza - acquistata da Verdi coi proventi delle sue opere e costituì la sua principale abitazione a partire dal 1851 - ora chiusa e messa in vendita per volontà del tribunale di Parma a causa di liti fra gli eredi. Diverse iniziative, coordinate dal Ministero della Cultura, sono state realizzate da diversi teatri italiani.
"Meyer è stato un grandissimo sovrintendente, anche nel periodo del Covid dove ha fatto qualcosa di straordinario, è sempre stato molto collaborativo", ha detto il sindaco di Milano Giuseppe Sala arrivando alla Prima della Scala. "A volte siamo stati criticati per avere preso sovrintendenti stranieri ma lui è profondamente legato alla città - ha aggiunto - Ortombina proseguirà nel suo percorso e farà del suo, conosce la Scala sono sicuro che è una buona scelta". Riguardo il fatto che l'opera di stasera è anche detta 'innominabile', il prmo cittadino ha commentato: "Non sono scaramantico in generale. 'La forza del destino' e' una grande opera e conto che sarà ottimamente condotta e interpretata con una grande regia. Quando è stata scelta io ero contento. Poi vediamo". Infine, sull'assenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e della premier Giorgia Meloni perché sono a Parigi alla riapertura di Notre Dame, ha detto: "Al loro posto avrei fatto lo stesso, mi pare un evento straordinario. Quindi credo che abbiano fatto veramente molto bene". "La Prima della Scala è importante però a Parigi c'erano tutti i capi di Stato e i premier quindi è giusto che rappresentino il nostro Paese", ha aggiunto. Sala è a teatro insieme alla compagna, Chiara Bazoli.
È arrivata la senatrice a vita Liliana Segre, che prenderà posto nel palco reale al posto del presidente della repubblica, Sergio Mattarella. La senatrice a vita sederà al centro, al posto del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, impegnato in un viaggio a Parigi. Alla sua destra la moglie del presidente del Senato, Laura De Cicco e alla sua sinistra Chiara Bazoli, la compagna del sindaco di Milano, Giuseppe Sala. Ai due lati si siederanno rispettivamente, sul lato destro il presidente del Senato, Ignazio La Russa e su quello sinistro, il sindaco Sala. Proprio La Russa, nel foyer insieme alla moglie Laura De Cicco, ha detto: "Accanto alla senatrice Liliana Segre ci saranno altre due donne, le nostre due moglie e noi staremo ai margini una volta tanto. È un bene, che gli uomini stiano ai margini". Poco dopo, a teatro sono arrivati il ministro della Cultura Alessandro Giuli con la moglie Valeria Falcioni, il sindaco Giuseppe Sala, insieme alla compagna Chiara Bazoli, il presidente della Regione Attilio Fontana con la figlia Maria Cristina e la vicepresidente della Camera Anna Ascani,
"Sono sempre di buon umore" d'altra parte questa "è una festa, una grande recita di opera". Così il sovrintendente del Teatro alla Scala di Milano, Dominique Meyer, al suo ultimo 7 dicembre, poco prima dell'inizio dell'opera che da il via alla stagione con 'La forza del destino', di Verdi. Sorride e scherza con i cronisti: "Mi dovete sopportare per tre mesi". Battute a parte il bilancio di questi anni, è al Piermarini dal 2020, è più che positivo. "Me ne vado con la valigia, il cuore pieno di bei ricordi artistici e umani. Mi sono trovato bene. Le mura le conoscevo già, ma la squadra, i 900 dipendenti del teatro teatro... ho avuto avuto rapporti belli". "Oggi sono felice - ha aggiunto - perché è uno spettacolo importante. I cantanti necessari per certe opere non sono presenti in ogni generazione. Non a caso abbiamo aspettato 25 anni prima di rifare quest'opera". Da marzo ricoprirà la direzione dell'orchestra da Camera di Losanna "con l'ambizione grande di dare a loro un po' dell'esperienza fatta qui". E a chi gli ha chiesto se dall'opera che inaugura la stagione, una condanna delle guerre, parta una invocazione di pace, ha risposto: "Con tutte le nostre forze vorremmo il ritorno alla pace. Al mondo c'è un numero pazzesco di guerre e ogni volta che si trova la pace - ha detto - è una vittoria per l'umanità. Ma al momento non si può essere molto ottimisti".
"Sono entrata in un posto di bellezza e musica con tutta la polizia intorno. Sono a disagio. Sembra che si difende una élite mentre si difende la musica, la bellezza in una giornata di festa per Milano", ha detto la regista Andrée Ruth Shammah arrivando alla Scala per l'inaugurazione della stagione. "Mi imbarazza sempre che non si possa arrivare", ha detto commentando il cordone di forze dell'ordine. Sull'opera, una condanna della guerra, si è limitata a commentare la bellezza della musica, felice che l'allestimento sia stato affidato ad "un regista non glamour. Leo Muscato è un regista di teatro, un artigiano del teatro. E sulla leggenda della sfortuna che porta il titolo ha risposto "non è vero ma ci credo".
Hanno aperto le porte del teatro alla Scala per l'arrivo degli spettatori che assisteranno alla Prima della stagione, 'La forza del destino', di Giuseppe Verdi. L'opera inizierà alle 18. Sono già arrivati, tra gli altri, il presidente di Mediaset e della Veneranda Fabbrica del Duomo, Fedele Confalonieri, il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli e il prefetto Claudio Sgaraglia. Poi, l'attore Pierfrancesco Favino insieme alla compagna Anna Ferzetti e il campione olimpico di salto in alto a Tokyo 2020 Gianmarco Tamberi, insieme alla moglie Chiara Bontempi. Riguardo il fatto che l'opera è detta anche 'innominabile', lo sportivo ha commentato: ''Non credo nella superstizione, anche se dopo Parigi…''. ''È la mia prima Prima. Giuro che non avevo visto questa opera prima di Parig, vedremo come sarà da qui in avanti…non puoi combattere la sfortuna ma controllare il controllabile. La sfortuna fa parte del gioco, dobbiamo fare il massimo per diminuire quella variabile''. L'atleta indossa un Black tie di Giorgio Armani ''e niente cornetti rossi - ha ironizzato - Non c'è bisogno''. Presente anche l'étoile Nicoletta Manni: "È una serata che per il teatro significa molto, adoro la cura e l'attenzione per questa serata storica per Milano. Farne parte è un privilegio". E il ballerino Roberto Bolle: "L'opera e' un patrimonio fondamentale per il paese, e' un vanto della tradizione italiana ed e' bello celebrarla in queste serate dove anche i giovani vengono sempre di più perché questa tradizione riesca a vivere anche nel futuro".
Momenti di tensione al passaggio del corteo che sfila per le vie di Milano in via Santa Margherita, dove c'è il varco che delimita la 'zona rossa' blindata per la Prima della Scala. Alcuni manifestanti hanno lanciato petardi e acceso fumogeni, dando spintoni alle transenne, ma sono stati fermati da una decina di agenti. Subito dopo, sono ripartiti verso largo Cairoli dove dovrebbe terminare la manifestazione. L'area è presidiata dalle forze dell'ordine.
Ha raggiunto piazza Duomo e si sta avvicinando al punto più delicato del percorso, quello che lambisce la 'zona rossa' interdetta per la Prima della Scala, il corteo organizzato dalla rete antifascista antirazzista meticcia e solidale, a cui hanno aderito centri sociali, sindacati di base, la comunità palestinese e diverse altre sigle. ''Da piazza Duomo dove da più di un anno ci impediscono di manifestare gridiamo 'Palestina libera''', è stato urlato dallo spezzone alla testa del corteo, quello dove sfilano i manifestanti pro Palestina. Qualche centinaio di metri prima, al passaggio in via Larga, sono stati accesi fumogeni davanti all'anagrafe centrale, dove è stato esposto un cartello contro sfratti e caro affitti.
Per la prima volta davanti al Piermarini al momento dell'arrivo dei primi ospiti non c'è alcuna manifestazione. Dietro le transenne che delimitano la zona d'accesso al Teatro solo turisti e persone di passaggio. Come annunciato, infatti, le realtà che tradizionalmente manifestano al momento dell'arrivo dei primi spettatori sono confluite nel corteo che sta sfilando per le vie del centro.
‘La forza del destino’ è da sempre una delle opere più eseguite di Verdi. Lo è nonostante si sia diffusa la credenza che porti sfortuna, a causa di alcuni episodi che ne hanno segnato la storia. Anche per questo c'è chi si spinge a chiamarla "l'innominabile" di Verdi. Tra gli eventi sfortunati, veri o presunti, si ricordano ad esempio barbe cadute in scena, malattie e morti di membri del cast o della produzione. E quest’anno qualcuno potrebbe pensare di attribuire alla “maledizione” anche l’improvviso forfait di Jonas Kaufmann. “Per motivi familiari sono costretto a rinunciare alla mia partecipazione. Spero nella vostra comprensione, soprattutto in un Paese dove la famiglia è ancora molto importante” ha comunicato qualche settimana fa. Per questo, prima di entrare a teatro, l'attrice e influencer Silvana Gavosto ha msotrato a un corno: "La forza del destino? Lo dico e lo dirò, tanto mi sono portata un corno nero abbinato con l'abito".
"L'opera è un palco per la verità, Netrebko porta le ombre" e anche "Stop Netrebko la Scala merita di più": sono alcune delle scritte esposte su alcuni cartelli e striscioni portati in piazza della Scala, nell'area davanti a Palazzo Marino, separata da transenne dall'ingresso del Piermarini dalla comunità ucraina milanese e militanti dell'associazione liberale 'Ponte Atlantico' per contestare la soprano russa accusata dalle associazioni di essere vicina al regime di Putin.
Giorgio Armani sarà il re indiscusso al Teatro alla Scala per la Prima di 'La Forza del Destino' di Giuseppe Verdi. Sarà lo stilista infatti a vestire diversi degli ospiti presenti, che per l'occasione, hanno scelto di indossare i suoi abiti. A partire dall'attore romano Pierfrancesco Favino che ha optato uno smoking Giorgio Armani, mentre la sua compagna Anna Ferzetti indosserà un abito Giorgio Armani Privé. Anche il cantante Achille Lauro, reduce dalla giuria di X Factor, ha scelto di indossare uno smoking Giorgio Armani mentre l'attrice Stefania Rocca porterà un completo Giorgio Armani. Stessa firma per l'abito della compagna del sindaco di Milano, Giuseppe Sala, Chiara Bazoli. Lo smoking di Giorgio Armani sarà sfoggiato anche dal sovrintendente del Piermarini, Dominique Meyer e dal campione olimpico Gianmarco Tamberi. Con lui anche la moglie, Chiara Bontempi, in un abito firmato dello stesso stilista. E così pure lo scrittore Alessandro Baricco e la moglie Gloria Campaner. Armani ha inoltre realizzato diverse mise per i danzatori ospiti questa sera: Nicoletta Manni, étoile della Scala, e suo marito Timofej Andrijashenko, primo ballerino della Scala. La ballerina Anna Olkhovaya; Virna Toppi, prima ballerina della Scala; Nicola Del Freo, primo ballerino della Scala; Alice Mariani, prima ballerina della Scala; Claudio Coviello, primo ballerino della Scala e Marco Agostino, primo ballerino della Scala.
Dopo il ritrovo per le 15 in corso Venezia, è partito un corteo lungo le vie del centro: si tratta dell'iniziativa 'Milano resiste' contro il ddl sicurezza e i giovani palestinesi d’Italia che ogni sabato da più di un anno sfilano per le vie della città per chiedere la fine del conflitto in Medioriente. Partenza da Porta Venezia, per arrivare a largo Cairoli, all’ombra del Castello Sforzesco. Secondo le prime informazioni alla manifestazione presenti circa duemila persone. Tanti gli striscioni e gli slogan, da 'No allo stato di polizia, no al ddl 1660' a 'Resistiamo a guerra e ddl sicurezza, Palestina libera'. Srotolato lungo Corso Venezia un lungo striscione arcobaleno con la scritta 'Pace'.
E' lungo l'elenco degli ospiti e delle personalità vip attesi al Teatro alla Scala per l'inaugurazione della stagione 2024-2025 sulle note di 'La forza del destino' di Giuseppe Verdi, diretta dal maestro Riccardo Chailly. A partire dallo stilista Giorgio Armani, il ballerino Roberto Bolle, il giornalista Roberto D’Agostino, l’étoile delle Scala, Nicoletta Manni e il marito, il primo ballerino del corpo di ballo del Teatro alla Scala, Timofej Andrijashenko. E ancora il campione di salto in alto Gianmarco Tamberi, con la moglie Chiara Bontempi, l'attore Pierfrancesco Favino e lo scrittore Alessandro Baricco, reduce dalla collaborazione con Angelina Jolie per la riduzione cinematografica del suo romanzo 'Senza sangue'. Anche tre grandi glorie della lirica: i tenori spagnoli Placido Domingo e José Carreras, il soprano Raina Kabaiwanska mentre torna da spettatore per il 7 dicembre, anche il tenore Francesco Meli che ha cantato quasi tutte le ultime Prime. Immancabile la schiera di rappresentanti del mondo delle imprese e delle banche, dal presidente di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro, all'imprenditrice Emma Marcegaglia, presidente e ad di Marcegaglia Holding passando per il presidente di Assolombarda, Alessandro Spada, fino a Diana Bracco, ad dell'omonimo gruppo e all'amministratore delegato di Mapei, Veronica Squinzi.
Dopo l'annuncio delle proteste e dl corteo, attorno al teatro, come sempre, verrà creata una zona rossa transennata e presidiata dalle forze dell’ordine, con ingresso riservato soltanto a coloro che hanno il biglietto (o l’accredito) per assistere al debutto al Piermarini dell’opera verdiana 'La forza del destino'. L’area da delimitare si estenderà da via Verdi a un tratto di via Manzoni, da via Santa Margherita all’ingresso della Galleria lato piazza Scala.
La serata di Sant’Ambrogio è dedicata a Renata Tebaldi nel ventennale della scomparsa. L’artista fu splendida interprete di Leonora alla Scala nel 1955, diretta da Antonino Votto. È considerata una delle cantanti liriche più amate di tutti i tempi, acclamata in particolare come interprete di Verdi e Puccini. Renata Tebaldi possedeva una voce dal timbro cristallino, opulenta, morbida, vellutata (è stata coniata l'espressione "velluto della Tebaldi") e nel contempo penetrante, da autentico soprano lirico spinto. Era in possesso altresì di una somma tecnica di emissione, che le consentiva perfetta omogeneità fra i registri, fluidità di legato e spettacolari messe di voce, capaci di passare da aerei pianissimi ad aurei torrenti di suono.
Lo sforzo per l'allestimento della 'Forza del destino' di Giuseppe Verdi firmato da Leo Muscato è stato imponente, come sempre per le opere che inaugurano la stagione lirica. Basta guardare i numeri utilizzati dalle maestranze, che includono 2260 metri di tubolari in ferro scatolato, 800 di tubolari in alluminio, 1800 chili di colla, 100 ruote per la struttura circolare che gira su sé stessa permettendo cambi di scena senza interrompere l'azione e 180 metri cubi di polistirolo.
Non mancheranno, come ogni anno, le proteste. “Più che timori serve attenzione in questo momento, in quanto è un momento in cui le tensioni sociali ci sono”, ha ribadito il sindaco Giuseppe Sala ieri. Già in tarda mattina c’è stato un flash mob, organizzato dal centro sociale Cantiere davanti al Piermarini. Una decina di manifestanti ha srotolato un red carpet su cui poi è stato scaricato del letame. A completare l’opera alcuni cartoni con i volti di Giorgia Meloni dei ministri Matteo Salvini e Alessandro Giuli, fumogeni colorati e cartelli contro la guerra e il genocidio in Palestina e slogan contro il Governo. Ma nel pomeriggio, non ci saranno i centri sociali e i sindacati di base nella porzione di piazza, al di là delle transenne davanti a Palazzo Marino. Per quest'anno le sigle riunite nella rete 'Milano antifascista, antirazzista e meticci' hanno optato per un corteo anziché il solito presidio statico. 'Contro la guerra e il ddl sicurezza', lo slogan scelto dai centri sociali, collettivi studenteschi, i sindacati di base e anche i sostenitori della causa palestinese. La partenza del corteo e' prevista alle 15 da corso Venezia all'angolo con via Palestro. Il serpentone, che secondo i promotori vedrà la partecipazione di 1.500 persone, si concluderà in piazza Castello. I manifestanti non potranno però attraversare strade troppo vicine a quelle che portano al Piermarini, sia per motivi di sicurezza sia per non intralciare i varchi d’accesso.
L’anno scorso, era stata suo malgrado al centro di tensioni striscianti e paventati strappi al protocollo, con il presidente del Senato Ignazio La Russa e il sindaco Giuseppe Sala a inseguirsi simbolicamente su e giù da un Palco (reale) per avere accanto a sé Liliana Segre, melomane doc con posto fisso a Sant’Ambrogio nella fila M della platea. Stavolta, è filato tutto più liscio dalle parti di via Filodrammatici: in assenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella, in trasferta a Parigi per la riapertura di Notre-Dame dopo il maxi restauro, sarà proprio la testimone della Shoah - probabilmente accompagnata dal figlio - a prendere per il secondo 7 dicembre consecutivo il posto del presidente della Repubblica nel parterre de roi della Scala per la Prima. Alla sua destra ci sarà la moglie del presidente del Senato, Laura De Cicco e alla sua sinistra Chiara Bazoli, la compagna del sindaco di Milano, Giuseppe Sala. Ai due lati si siederanno rispettivamente, sul lato destro il presidente del Senato, Ignazio La Russa e su quello sinistro, il sindaco Sala. Questo schema, che vede le tre donne al centro del palco, è stato proposto da La Russa, e accettato di buon grado dal primo cittadino milanese. Con loro anche il presidente della Regione Attilio Fontana con la figlia, il prefetto Claudio Sgaraglia con la figlia, la vicepresidente della Camera Anna Ascani con il marito e il presidente della Corte Costituzionale Augusto Barbera.
Il ruolo del marchese di Calatrava tocca a Fabrizio Beggi, mentre stasera a interpretare donna Leonora sarà Anna Netrebko, don Carlo sarà Ludovic Tézier e don Alvaro invece Brian Jagde, (i tre saranno sostituiti solo nelle repliche del 28 dicembre e 2 gennaio da Elena Stikhina, Amartuvshin Enkhbat e Luciano Ganci). Vasilisa Berzhanskaya sarà Preziosilla, Alexander Vinogradov invece si calerà nei panni del Padre guardiano (sostituito il 28 e il 2 da Simon Lim), Marco Filippo Romano avrà poi la parte di Fra Melitone. Negli altri ruoli ci sono Marcela Rahal (Curra), Huanhong Li (un alcalde), Carlo Bosi (Mastro Trabuco) e Xhieldo Hyseni (un chirurgo).
'La forza del destino' è un'opera drammaturgicamente complessa, nata nel 1862 a San Pietroburgo e approdata in versione definitiva alla Scala nel 1869 (quando Verdi stesso vi aggiunse la celebre sinfonia e fece cambiare anche il finale). Ma alla Scala manca dal 2001: in occasione del centenario di Verdi, furono tuttavia i complessi del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo a portarla in scena, quindi Orchestra e Coro scaligeri non la eseguono dal 1999. Dopo 25 anni, dunque, un ritorno in grande stile. L’opera sarà eseguita integralmente nella versione del 1869 ripensata da Verdi per la Scala, secondo l’edizione critica curata per Ricordi da Philip Gossett e William Holmes nel 2005. 'La forza del destino' - che si svolge durante il Settecento fra la Spagna e l’Italia e fra il primo e il secondo atto trascorrono diciotto mesi - esplora temi di destino, vendetta e redenzione, con una musica potente e drammatica che riflette le emozioni intense dei personaggi.
Tutto pronto per la Prima della Scala, che questa sera darà il via alla stagione d'Opera 2024/2025, con 'La forza del destino' di Giuseppe Verdi, diretta da Riccardo Chailly, con la regia di Leo Muscato, le scene di Federica Parolini, i costumi di Silvia Aymonino e le luci di Alessandro Verazzi. L'inizio è previsto alle 18 e l'opera durerà 3 ore e 47 minuti, intervalli inclusi.