Venerdì 22 Novembre 2024
ALESSANDRO FARRUGGIA
Cronaca

Ecco perché le previsioni meteo non hanno ‘capito’ il disastro. L’esperto: ciclone bloccato per ore, ma nel nord della Toscana era allerta arancione

Parla Bernardo Gozzini, direttore del consorzio Lamma che effettua le previsioni per la regione Toscana: “In Veneto e Friuli fenomeni meno intensi del previsto”

Roma, 3 novembre 2023 - Dottor Bernardo Gozzini, direttore del consorzio Lamma che effettua le previsioni meteo per la regione Toscana e meteorologo del Cnr Ibimet, voi avevate previsto una allerta arancione per la parte nord-occidentale della Toscana, come mai i fenomeni sono stati più intensi del previsto?

"Un evento come quello che è avvenuto, con precipitazioni intense e persistenti da Pontedera al Pistoiese e al Pratese fino al Mugello è stato determinato da una stazionarietà della perturbazione, che non era attesa. La stazionarietà per circa cinque ore ha portato a dei cumulati di precipitazione veramente elevati con 140 millimetri in tre ore a Pontedera, più di quello che a novembre piove in un mese, o 200 millimetri in dodici ore a Prato. E nessun modello lo prevedeva”.

Maltempo in Toscana: Campi Bisenzio vista dall'alto (Ansa)
Maltempo in Toscana: Campi Bisenzio vista dall'alto (Ansa)

Cosa ha determinato la “stazionarietà”, il rallentamento inatteso?

"La perturbazione veniva dall’Atlantico ed era molto estesa, dalla Scozia alla Spagna, ad aveva un minimo di 955 hectopascal, quindi approfondito. Ha passato la valle del Rodano ed è entrata nel Mediterraneo, determinando le forti mareggiate che abbiamo visto sulle ciste tirreniche. Nell’entrare nel nostro Paese ha trovato i venti di scirocco che era presenti nella penisola, e si è creata una zona di convergenza tra lo scirocco ed il libeccio che è poi stata la linea dei temporali. Secondo i modelli il libeccio doveva riuscire a scalzare velocemente lo scirocco, determinando un veloce passaggio della sia pur intensa perturbazione, e invece la convergenza che si è creata ha di fatto bloccato la perturbazione, causando un persistenza di circa cinque ore, scaricando sul nord della Toscana l’umidità che aveva accumulato nel passaggio sul mar Ligure sul Tirreno settentrionale. Da qui i livelli anomali di precipitazioni e le esondazioni dei corpi idrici minori”. 

Come mai la perturbazione ha colpito meno duramente al nord est, dove era invece prevista una allerta rossa? Questo significa che gli attuali modelli previsionali hanno i loro limiti?

"È chiaro, hanno i loro limiti. Le nostre sono previsioni, non certezze. Le previsioni davano un passaggio più a nord, quindi con focus nel Nord Italia, e un passaggio, ripeto, abbastanza rapido. E invece è andata altrimenti, anche se anche in Veneto e in Friuli i fenomeni sono stati intensi, ma meno del previsto. E non è strano che sia andata così, con i fenomeni meteo c’è sempre un margine di incertezza. Noi ieri abbiamo fatto il possibile, tenga presente che normalmente facciamo monitoraggi ogni tre ore, ieri li abbiamo intensificati facendoli ogni ora e anche di più, la sera e la notte. Ma dobbiamo renderci conto che in una situazione di cambiamento climatico come quello che stiamo vivendo dobbiamo attenderci ua maggiore intensità di questi fenomeni estremi, e un minore tempo di ritorno”. 

Vuol dire che in un paese fragile come l’Italia e in un contesto di crisi climatica ogni volta che viene segnalato un evento da arancione in su e poi in effetti piove molto intensamente dovremmo pensare ad autotutelarci?

"Sarebbe la cosa migliore da fare. Se c’è una allerta arancione che ti dice che c’è la possibilità di precipitazione intese che creino danni e pongano a rischio l’incolumità delle persone ed effettivamente si registrano forti precipitazioni sarebbe bene usare extra cautela, evitare spostamenti inutili e mettersi in salvo ai piani alti se la propria abitazione è a rischio idrico. Quando c’è una allerta arancione i cittadini devono stare attenti ed essere proattivi, l’allerta era stata diramata. Non possiamo pensare che la macchina della Protezione Civile ci salvi a prescindere evitando le esondazioni”.

Non potevate prevedere una allerta rossa?

"Con il senno di poi, son tutti bravi. Noi, sulla base di quello che ci dicevano i modelli, avevamo previsto un altocumulo di precipitazioni pur sempre importante, che aveva portato ad una allerta arancione, non gialla, e una allerta arancione significa fenomeni molto intensi, pericolosi per l'incolumità delle persone, con danni sui beni a carattere diffuso e la macchina della Protezione Civile era allertata di conseguenza. Poi, ovviamente, ad emergenza conclusa sediamoci attorno ad un tavolo e valutiamo la congruità di quanto fatto, cosa che facciamo peraltro sempre, ex post”.

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