Potenza, 16 settembre 2018 - Aveva deciso di lasciarlo ma lui non voleva accettarlo. Così, Vincenzo Valicenti, 41 anni, guardia giurata, ieri mattina ha impugnato la sua pistola d’ordinanza e ha ucciso sua moglie a pochi metri dalla scuola elementare frequentata dal loro figlio, a Cersosimo, nel Potentino, per poi suicidarsi. È stata stroncata così la vita di Angela Ferrara, poetessa e scrittrice trentenne con davanti un futuro ricco di sogni e progetti.
«M’ama o non m’ama? I dubbi dell’amore. Nuda margherita nell’assolato prato preda sei dell’ossessione. ma se davvero m’ami, non raccogliermi» scriveva Angela in una delle sue poesie. Una passione che per la donna costituiva anche un momento di evasione dalla realtà di Cersosimo, come testimonia la sua frequentazione degli ambienti romani della poesia. A confermarlo, in un lungo messaggio di saluto, sono i suoi colleghi della ‘Valigia Blu’, che ricordano i suoi viaggi nella Capitale dove si recava per declamare le sue poesie e sfuggire da «un marito-padrone violento e armato».
IL COMMENTO / Delitti annunciati - di L. CAROPPO
Nel piccolo paese di 600 abitanti sul versante lucano del Pollino, dove la donna era conosciuta e amata da tutti, ora regna lo sgomento per quella che appare come l’ennesima tragedia annunciata. Negli ultimi tempi, raccontano amici e conoscenti, le liti tra i due erano diventate continue. Stanca di questa relazione travagliata e in crisi ormai da tempo, alcuni mesi fa Angela, insieme col figlio di sette anni, era tornata a vivere a casa dei genitori. Una separazione di fatto che per la donna, probabilmente, era il preludio a un divorzio. Eventualità che per Vincenzo, come accade a chi confonde l’amore con il possesso, rappresentava un affronto inaccettabile.
Un crescendo di rabbia, di frustrazione culminato ieri quando l’uomo, dopo aver atteso che sua moglie accompagnasse il bambino a scuola, si è avvicinato alla Fiat 600 dove a bordo c’era anche la madre di Angela. Tra i due è nata una discussione presto sfociata in un lite. Ma questa volta Vincenzo era deciso a chiudere la questione definitivamente e nel più atroce dei modi. Dopo aver estratto la pistola ha sparato alla moglie da una distanza ravvicinata, uccidendola all’istante davanti agli occhi della madre. Rimasta ferita lievemente e in stato di choc, la suocera dell’uomo è stata soccorsa dal personale del 118 e trasportata in eliambulanza all’ospedale San Carlo di Potenza. Dopo essersi allontanato e aver vagato a piedi per un po’, l’omicida si è seduto su una gradinata nei pressi della sua abitazione e si è sparato un colpo alla testa.
Un copione che in Italia si ripete, ancora una volta, uguale a se stesso. Un’altra vita che, forse, poteva essere salvata. Ma se si considera che il 20% dei femminicidi che avvengono nel nostro Paese sono stati preceduti da una misura cautelare che disponeva un divieto di avvicinamento, appaiono evidenti le gravi carenze del nostro sistema in tema di prevenzione. In Italia viene uccisa una donna, in media, ogni 60 ore e nell’ultimo anno le donne sono state vittime del 37,6% dei 319 omicidi volontari commessi nel nostro Paese. Un dato che sale all’89,6% se si considerano gli omicidi commessi dal partner e all’85,7% per quanto riguarda quelli commessi dall’ex.