Giovedì 21 Novembre 2024
REDAZIONE CRONACA

Genova, Autostrade si scusa: "Fondi ai familiari e nuovo ponte". Di Maio: niente elemosine

La società: "Vicini alla città, stanziati 500 milioni. Ma non siamo responsabili per il crollo". Il vicepremier insiste: "Avanti con la revoca della concessione" Il governo stanzia 28 milioni per Genova Funerali di Stato, Bagnasco: città non si arrende Ponte Morandi, le vittime salgono a 43

Cerchiai e Castellucci, presidente e ad di Autostrade (Ansa)

Cerchiai e Castellucci, presidente e ad di Autostrade (Ansa)

Genova, 18 agosto 2018 - Nel giorno dei funerali di Stato di 19 delle vittime del crollo del ponte Morandi, arrivano le scuse di Autostrade per l'Italia. "Mi scuso profondamente. Siamo stati percepiti distanti. Non siamo stati capaci di far sentire la nostra vicinanza alla città", dice l'ad Giovanni Castellucci nel corso di una conferenza stampa durante la quale spiega le azioni che la società intende mettere in piedi per aiutare la città. "La prima azione che faremo è per le famiglie delle vittime. Abbiamo creato un fondo che affineremo col Comune per le modalità di erogazione e che verrà gestito dal Comune di Genova", spiega ancora l'amministratore delegato che oggi ha presenziato alle esequie solenni insieme al presidente Fabio Cerchiai

Castellucci parla poi degli interventi strutturali. "Ripristinare il prima possibile la viabilità e ricostruire il ponte sul Polcevera. È il nostro primo impegno - dice -. Abbiamo un progetto che ci permette in otto mesi, tra demolizione e ricostruzione di avere un nuovo ponte in acciaio". E aggiunge: "Per potere costruire il ponte in sicurezza sarà stanziato un fondo per dare indennizzi a tutti coloro che saranno costretti a lasciare le case" e "stiamo studiando di liberalizzare il pedaggio per residenti e non, a partire da lunedì, nel tratto da Bolzaneto a Genova Ovest e da Pra' a Genova aeroporto". L'a.d. di Autostrade assicura che "il conto dei costi non è una priorità". "Sono molto importanti ma non è elemento fondamentale", sottolineando che "sui tempi di ricostruzione siamo al lavoro". "Abbiamo stanziato un fondo da mezzo miliardo" per le famiglie e per Genova che "non comprende ovviamente i risarcimenti alle vittime "che saranno definiti successivamente", precisa.

Sulla stessa linea anche il presidente Cerchiai, che parla di "una profonda tristezza nel cuore" spiegando che "faremo quanto nelle nostre possibilità per alleviare le loro sofferenze". "Ce la metteremo tutta e abbiamo tutte le capacità per farlo. Nostro compito è abbreviare quanto più possibile i tempi e puntare sulla qualità dell'intervento", aggiunge.

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Quanto all'indagine sulle cause del crollo, per la quale anche il presidente Mattarella ha chiesto "massimo rigore", Castellucci spiega che ci sarà collaborazione "con la magistratura per arrivare alla verità sul disastro". "La responsabilità del crollo deve essere accertata. Mi auguro che la dinamica e la verità vengano accertate. Ne hanno diritto le famiglie delle vittime, la città di Genova e tutto il paese. Ma anche noi abbiamo diritto di sapere la verità", dice l'a.d. Ma aggiunge che "il ponte fu costruito negli anni '60 non da noi, ma da un altro ente. Bisognerà vedere come è stato costruito e altri elementi per potere definire le responsabilità di un evento che deve essere ancora indagato a fondo". Quindi "nei confronti delle vittime e della collettività sentiamo fortemente la nostra compassione e vicinanza, ma non riteniamo ci siano le condizioni per assumersi la responsabilità per un evento che deve essere indagato a fondo".

E per quanto riguarda la manutenzione? "Tutte le relazioni che avevamo ci mostravano uno stato di salute buono. Ma questo sara' oggetto di verifiche, perizie e dell'esame della magistratura", prosegue sempre Castellucci. Invece i lavori decisi la scorsa primavera "non erano con una procedura d'urgenza ma ristretta - dice ancora -. Perchè le imprese che potevano partecipare a un intervento così complesso dovevano essere selezionate. Riguardava anche altro pilone non danneggiato. Era per allungare il tempo della vita utile del ponte". 

REVOCA CONCESSIONE - Castellucci glissa sui rapporti con il governo, che restano comunque tesi. L'esecutivo, che oggi ha tenuto un cdm straordinario a Genova durante il quale ha stanziato altri 28 milioni di euro, ha infatti formalmente avviato la procedura di revoca della concessione ad Atlantia, la società che controlla Autostrade. "Le loro scuse servono a poco e non vi è modo di alleviare le sofferenze di una città distrutta dal dolore", commenta su Facebook il vicepremier Luigi Di Maio che, oggi parlando con un familiare delle vittime che gli chiedeva severità verso la società, ha assicurato: "Stai tranquillo, questi i nostri ponti e le nostre strade non li gestiranno mai più". "Abbiamo fatto una promessa ai familiari delle vittime e a tutti i cittadini rimasti coinvolti nella tragedia di Genova e la onoreremo andando fino in fondo", dice ancora il ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro. Poi rincara la dose: "Sia ben chiaro: lo Stato non accetta elemosine da Autostrade. Pretendiamo risarcimenti credibili e non vi sarà alcun baratto".

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LA LETTERA DEL GOVERNO AD AUTOSTRADE - E mentre il numero dei morti è salito a quota 43, nella lettera indirizzata dal ministero dei Trasporti alla società Autostrade si legge: "Si avvia, in modo formale, la contestazione del gravissimo inadempimento di codesta Società agli obblighi di manutenzione (ordinaria e straordinaria) e custodia, in oggettiva considerazione del collasso dell'infrastruttura, delle vittime accertate e degli ingenti danni riportati ai beni anche di soggetti terzi, senza considerare l'interruzione del sistema di viabilità e quindi la compromissione della funzionalità delle infrastrutture concesse". Il Mit chiede di inoltrare "entro 15 giorni dalla data odierna, una dettagliata relazione nella quale sia fornita chiara evidenza di tutti gli adempimenti posti in essere per assicurare la funzionalità dell'infrastruttura in questione e prevenire lo specifico evento accaduto, con allegato ogni atto posto in essere al fine di garantire il mantenimento della funzionalità dell'infrastruttura e volto a prevenire il crollo poi in effetti verificatosi".