Venerdì 21 Febbraio 2025
REDAZIONE CRONACA

Poliziotta trans pestata a sangue in un locale di Trento. “Erano tre ultrà”

La donna, 53 anni, colpita anche alla testa: ha il naso rotto e profondi tagli sulla fronte. “C'erano state battute in passato, ma mai violenza. Ora ho paura”

La poliziotta lavora a Verona (foto di archivio Getty)

La poliziotta lavora a Verona (foto di archivio Getty)

Trento, 22 febbraio 2025 – Prima insultata poi presa a pugni. Ha un trauma cranico e traumi sul corpo, compresa una frattura al naso, la poliziotta di 53 anni che è stata aggredita - secondo il suo racconto – da tre ultras a Trento. L’agente sarebbe stata presa di mira perché trans. In servizio da 10 anni a Verona, sta completando il percorso di transizione sessuale per diventare donna anche anagraficamente.

La notte dell’aggressione, tra il 14 e il 15 febbraio, a San Valentino, non era in servizio. Erano le tre quando è stata avvicinata in un locale vicino allo stadio Briamasco da tre tifosi 'Nuova Guardia', gruppo vicino all’ultradestra che supporta la squadra di calcio AC Trento. 

Uno le ha dato una spallata poi l’ha offesa con insulti di natura trans-omofobica. La poliziotta ha risposto con uno schiaffo e la reazione del gruppetto è stata impietosa. La 53enne è stata colpita con calci e pugni anche alla testa, come evidenziano le profonde lesioni mostrate in foto. All’ospedale Santa Chiara, che ha raggiunto in macchina, sulle proprie gambe, le hanno dato 18 punti di sutura30 giorni di prognosi con la diagnosi di trauma cranico e altri traumi: tra le altre cose, ha il naso fratturato.

Ha presentato denuncia contro i tre, che oltre che violenti si sono dimostrati vigliacchi. Dopo averla lasciata a terra nel sangue infatti si sono dati alla fuga. Si tratterebbe di personaggi noti alle forze dell’ordine. "C'erano state battute in passato, ma mai violenza – ha raccontato la donna secondo quanto riferisce l’Adige –  Ora ho paura”. 

"La solidarietà mia e della città alla poliziotta brutalmente aggredita qualche sera fa a Trento – scrive oggi sul suo profilo Facebook il sindaco Franco Ianeselli –. È una violenza che ci lascia sgomenti. A Trento non c'è spazio per chi discrimina. Dobbiamo dirlo con forza e lavorare su una cultura del rispetto, cominciando dai nostri bambini. E mi auguro che i tifosi veri sappiano per primi isolare persone che con i valori dello sport nulla hanno a che fare”.