Giovedì 14 Novembre 2024
RITA BARTOLOMEI
Cronaca

Polizia stradale, l'allarme di Asaps: "Statali sguarnite, ma lì la metà delle vittime"

Il piano di riorganizzazione del ministero prevede la chiusura di 24 distaccamenti. "Forze concentrate sulle autostrade"

Polizia stradale

Polizia stradale

Bologna, 13 febbraio 2020 - Emilia Romagna, Piemonte, Liguria, Sardegna e Puglia: sono cinque le regioni interessate dal piano di riorganizzazione della polizia stradale che, denuncia Asaps, “prevede misure ‘poco razionali’ come la chiusura di numerosi reparti sulle strade statali” che con il 48% dei morti sono “le più pericolose in assoluto”. Non basta che il progetto preveda quasi 2.300 poliziotti in più, dagli attuali 10.693 a 12.986. “I distaccamenti – chiarisce il presidente Giordano Biserni – passano da 166 a 142: tra quelli di cui si prevede la soppressione, Casalecchio, Lugo e Rocca San Casciano in Emilia-Romagna; Ceva, Borgomanero e Domodossola in Piemonte; Finale Ligure e Sanremo in Liguria; Fonni in Sardegna; Ruvo e Spinazzola in Puglia per l’istituzione della nuova sezione di Barletta, Andria, Trani”. 

La strada sembra segnata. Il caso di Casalecchio, alle porte di Bologna, aveva anche acceso il dibattito nella corsa alla presidenza della Regione. Perplesso il parlamentare della Lega Gianni Tonelli, che in un'interrogazione al ministro dell'Interno attacca: "Strana e strumentale la nota in cui, in piena campagna elettorale, il Dipartimento si è sbrigato a precisare che la decisione non fosse da considerare operativa". Invece "il decreto del capo della polizia datato 20 dicembre 2019 era già stato inviato agli uffici periferici dopo la registrazione alla Corte dei Conti". Quali sono, chiede l'ex poliziotto, "i  reali intendimenti su quel distaccamento?".

“Per esperienza – è l’analisi di Biserni – so che quando si chiude un reparto e si pensa di poterlo coprire con un altro, non si recupera niente”. La direzione, chiarisce, “è quella di potenziare la presenza delle pattuglie sulle autostrade. E questo è un bene. I poliziotti, anche grazie al Tutor, negli anni hanno contribuito a raggiungere livelli di sicurezza elevati, con la riduzione dei morti di oltre il 50% rispetto al 2000, da 700 a 327 nel 2018”, l’anno della tragedia del ponte Morandi, 43 vittime. Ma il confronto con strade extraurbane e urbane è impietoso, perché lì si sono contate 1.596 e 1.402 vittime. “Chi farà pattugliamento, soprattutto di notte - si chiede Asaps –. I soli carabinieri, che sono oberati da mille altre incombenze soprattutto per il contrasto al crimine? Le polizie locali, per le quali si attende da tempo una necessaria riforma e una estensione delle tutele e garanzie di cui godono le polizie dello Stato? Sono perplesso anche sulle forze: gli ispettori passano da 450 a 2.000, gli agenti restano sostanzialmente invariati, intorno a 7mila. Come mai?”.

Al momento, le domande restano sospese. E animano il confronto tra ministero e sindacati. Stefano Paoloni, segretario generale del Sap, premette: “Siamo sempre contrari a qualsiasi arretramento, perché così si fa arretrare la sicurezza. Anche perché questi distaccamenti si trovano lungo arterie di interesse nazionale ma soprattutto sono integrati con il territorio, portano sicurezza”. Ma poi il segretario si dice convinto che le chiusure non si potranno evitare. “Qualche anno fa dovevano essere eliminati addirittura 145 reparti - ricorda –. Quello di oggi è già un gran bel risultato. Meno di così temo non si possa”.

Il piano dovrebbe diventare operativo dal 2026, quando – vedi decreto smart road – migliaia di chilometri di superstrade dovrebbero già essere sorvegliate da super Tutor, per il controllo della velocità media. Quindi si tolgono pattuglie, affidandosi alla tecnologia? Un altro interrogativo per ora senza risposta. “Però il ministero – corregge Paoloni – ci ha rassicurato, a regime il 60% della Stradale sarà impiegata sulla viabilità ordinaria, rovesciando le percentuali di oggi”. Da vedere. Per ora le tabelle romane lasciano intendere l’opposto. E per il ministero è sicuramente un risparmio. I concessionari infatti coprono le spese di caserme, auto e riconoscono un'indennità giornaliera agli agenti "di 4-5 euro netti - precisa Paoloni -. Che però, per un complesso meccanismo, sono corrisposti con un ritardo di 2 anni". Alla fine di tutto, torna buona la battuta più volte ripetuta da Biserni: “Quando vedranno la Stradale, i bambini faranno oh”.