Roma, 30 agosto 2022 - Sembrava una malattia debellata, un retaggio del passato, un ricordo di anni lontani e arretrati nella ricerca medica. È stato un nemico secolare e terribile che ha colpito generazioni di bambini in tutto il mondo causandone la paralisi e la morte. E invece la poliomielite è tornata a colpire non solo in quelle pochissime regioni del mondo dove il virus della polio non è mai sparito del tutto - alcune zone di Pakistan e Afghanistan - ma anche in Paesi occidentali, dove non si registravano casi da decenni, come in Israele a Gerusalemme, nel Regno Unito a Londra fino anche negli Usa, con il virus rilevato nelle fogne di New York. Una situazione che ha portato oggi l'Oms a lanciare l'allarme poliomielite con l'invito a vaccinare contro la polio sè e i propri figli a chi non lo avesse mai fatto.
Sommario
Cos'è la poliomielite
La poliomielite è una grave malattia infettiva a carico del sistema nervoso centrale che colpisce soprattutto i neuroni motori del midollo spinale. Descritta per la prima volta nel 1789, la massima diffusione della polio si è raggiunta negli Stati Uniti nel 1952 con oltre 21mila casi, mentre in Italia il picco c'è stato nel 1958 con oltre 8mila casi: l'ultimo caso documentato di poliomielite in Italia risale al 1982.
La malattia è causata da tre tipi di polio-virus (1,2 e 3), appartenente al genere enterovirus, che invade il sistema nervoso nel giro di poche ore, distruggendo le cellule neurali colpite e causando una paralisi che può diventare, nei casi più gravi, totale. In generale, la polio ha effetti più devastanti sui muscoli delle gambe che su quelli della braccia. Nella forma più grave, quella bulbare, il virus paralizza i muscoli innervati dai nervi craniali, riducendo la capacità respiratoria, di ingestione e di parola.
Come si trasmette il poliovirus
Il contagio avviene per via oro-fecale, attraverso l’ingestione di acqua o cibi contaminati o tramite la saliva e le goccioline emesse con i colpi di tosse e gli starnuti da soggetti ammalati o portatori sani. Il poliovirus si moltiplica nella mucosa oro-faringea, nell’intestino e nei tessuti linfatici sottostanti e può diffondersi anche attraverso le feci, ben prima che i sintomi della malattia siano evidenti. L’uomo rappresenta l’unico serbatoio naturale del virus della poliomielite, che può colpire persone di tutte le età ma principalmente la polio colpisce soprattutto i bambini sotto i cinque anni di età. Anche i soggetti immunizzati possono venire infettati dal virus, senza svilupparne i sintomi, e trasmetterlo ad altri.
Sintomi
I sintomi iniziali della malattia sono febbre, stanchezza, vomito, irrigidimento del collo e dolori agli arti. Una minima parte delle infezioni, circa una su 200 secondo i dati Oms, porta a una paralisi irreversibile, mentre il 5-10% dei malati muore a causa della paralisi dei muscoli dell’apparato respiratorio. La paralisi è la manifestazione più evidente della malattia, ma solo l’1% dei malati presenta questo sintomo, mentre nel 90% dei casi ci sono sintomi simili a una influenza e ad altre infezioni virali.
Trattamento e vaccini
Non esistono cure per la poliomielite, se non trattamenti sintomatici che possono solo in parte minimizzare gli effetti della malattia. L’unica strada per evitare potenziali conseguenze è la prevenzione tramite vaccinazione. Esistono due tipi di vaccini diversi: quello “inattivato” di Salk (IPV), da somministrare con iniezione intramuscolo, e quello “vivo attenuato” di Sabin (OPV), da somministrare per via orale. Il vaccino di Sabin, somministrato fino ad anni recenti anche in Italia, ha permesso di eradicare la poliomielite in Europa ed è raccomandato dall’Organizzazione mondiale della sanità nella sua campagna di eradicazione della malattia a livello mondiale.
I dati medici di questo articolo sono stati presi dalla scheda "Poliomielite" pubblicata da EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica a cura dell'Istituto Superiore di Sanità e revisionata il 7 novembre 2019.
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