Mercoledì 17 Luglio 2024

Pirati della strada: uno su 5 è positivo a droghe e alcol. La mappa degli schianti

Gli agghiaccianti dati degli incidenti: gli episodi di pirateria stradale gravi sono stati 1.009, il 3,7% in più, e hanno provocato 119 vittime (+4,4%) e 1.224 feriti (+4,8%)

Un ragazza fa l’alcoltest

Un ragazza fa l’alcoltest

Roma, 18 maggio 2015 - Strade di sangue, gli ultimi due casi - a L'Aquila e a Palermo - fanno accendere i riflettori su un fenomeno che sembra in espansione: dopo un incidente sempre più automobilisti non si fermano per paura dei controlli dei livelli di alcol e droga nel sangue. E in effetti i dati parlano chiaro: nel nostro Paese gli episodi di pirateria stradale gravi sono stati 1.009, il 3,7% in più rispetto al 2014, e hanno provocato 119 vittime (+4,4%) e 1.224 feriti (+4,8%). In un caso su 5 (il 19,4%) è stato accertato che il responsabile guidava sotto l'effetto di alcol o droghe. A renderlo noto è l'Asaps, l'Associazione sostenitori amici polizia stradale, che da otto anni monitora con un Osservatorio ad hoc un fenomeno in continua crescita, a dispetto del calo degli incidenti in genere.

"Il dato sulla positività - avverte Giordano Biserni, presidente dell'Asaps - deve essere considerato approssimato per difetto, perché riferibile solo agli episodi di pirateria nei quali il responsabile è stato identificato, 583 su 1.009 (il 57,8%) nel 2014". "Spesso - ricorda Biserni - quando le forze di polizia identificano l'autore non ha più senso sottoporre il sospetto a controllo alcolemico o narcotest, perché sono trascorse ore o giorni dall'evento: 13 casi, tra quelli di positività all'alcol, hanno rivelato la presenza di sostanze stupefacenti, ma anche questo dato andrebbe analizzato tenendo conto che le difficoltà d'accertamento di droghe limitano gli accertamenti ai casi in cui il soggetto sia sottoposto ad analisi mediche". 

Nella maggior parte dei casi il pirata è un uomo di età compresa tra i 18 ed i 45 anni (sempre l'anno scorso, le donne responsabili di omissione di soccorso sono state solo 62): a spingere alla fuga spesso è il timore di perdere i punti della patente e lo stesso documento di guida mentre continua a salire il numero di casi di veicoli con assicurazioni scadute o addirittura false (nel 2014 il 9% degli episodi di pirateria). L'anno scorso i pirati stranieri sono stati 141 (il 24,2% di quelli identificati), le vittime non italiane 111 (l'11% del totale fra feriti e deceduti). L'84,3% degli atti di pirateria è avvenuto di giorno. Ancora una volta sono le categorie deboli della strada, in modo particolare bambini e anziani, a pagare il prezzo più alto in termini di mortalità e lesività: i minori coinvolti sono stati 132, gli anziani 152, rispettivamente il'13,1% e il 15,1%. Tra i minori, quelli di età inferiore ai 14 anni rimasti vittima di questo atto di vigliaccheria stradale sono stati in tutto 81 (55 nel 2013), 5 dei quali sono rimasti uccisi (4,2%) e 76 feriti (6,2%).  I pedoni restano la categoria più esposta, con 410 eventi: 46 i morti, pari al 38,6% dei decessi complessivi, e 414 i feriti (33,8%). Centocinquantacinque gli episodi che hanno coinvolto i ciclisti, con 24 morti (20,2%) e 145 feriti (11,8%). La geografia dei casi di pirateria, sempre nel 2014, vede al primo posto la Lombardia, con 141, davanti ad Emilia Romagna (105), Veneto (94), Lazio (92), Campania (88), Toscana (71), Sicilia (70) e Puglia (66).