Venerdì 20 Dicembre 2024
RICCARDO JANNELLO
Cronaca

Renzo Arbore: "Piero Angela, l'amico che tutti vorremmo avere. Era grande anche al piano"

Il ricordo del cantautore, per decenni amico e collega alla Rai: "In Tv univa lo stile classico con la modernità"

Piero Angela e Renzo Arbore (Fotogramma)

Roma, 13 agosto 2022 - Renzo Arbore, lei e Piero Angela avevate un amore comune, il jazz...

“Piero era un pianista geniale, molto bravo, comunicativo come solo lui sapeva essere. Umile e modesto, ma che poteva benissimo confrontarsi con i grandi della tastiera”.

Lei gli fece un bel regalo, vero?

“Alla festa per i quarant’anni della sua trasmissione. Lo portai sul palco assieme a un altro grande genio della musica italiana, Franco Cerri. Io al clarinetto, Piero al pianoforte e Franco alla chitarra proponemmo una versione di ‘As times goes by’, uno degli standard della musica internazionale. Devo confessare che ci venne molto bene”.

Com’era il Piero Angela televisivo?

“Univa il suo modo classico di condurre a una modernità eccezionale. Lui è stato il divulgatore per eccellenza della tv e sono felice che abbia lasciato questa sua stupenda eredità al figlio Alberto, altrettanto bravo”.

Piero Angela e il messaggio di addio ai telespettatori

Un divulgatore prestato al giornalismo?

“Un grande giornalista, innanzitutto. Angela sapeva spiegare le cose come nessun altro, forse solo Ruggero Orlando aveva il suo carisma: il Tg2 di Alberto La Volpe poteva schierare davvero due campioni. La Rai con Piero ha avuto l’opportunità di educare, che dovrebbe essere il compito primario del servizio pubblico”.

A proposito di telegiornali: a lui si deve un altro salto di qualità, vero?

"Sì, è stato il primo che ha personalizzato il telegiornale; prima di lui lo leggevano gli annunciatori, Piero ha dato il suo tono alle notizie, la sua musicalità. La scelta di Andrea Barbato, che dirigeva il Tg2, fu molto lungimirante e fu bravissimo a scegliere Angela, che era la voce ideale per tutte le famiglie italiane”.

Come erano i suoi tempi televisivi, e come si sono evoluti nella conduzione delle decine di edizioni di Quark e poi Superquark?

“E direi meritasse anche un Extraquark! I suoi tempi erano perfetti. Piero non aveva difetti né nella dizione né nella padronanza degli argomenti. E ha avuto il merito di spiegarci in modo sbrigativo ciò che avveniva intorno a noi. Ricordo nel periodo della pandemia i suoi interventi che non erano mai un bla bla. Ha saputo essere semplice e la gente si è potuta affidare a lui per capire”.

Che ricordo ha di Piero Angela come amico?

“Una persona di una straordinaria gentilezza, di una educazione da vecchi tempi. Mai sopra le righe, un esempio per tutti e un personaggio importantissimo per la Rai”.

Che cosa ci lascia?

"Un vuoto incolmabile, che spero Alberto possa in parte riempire. L’altra sera l’ho visto in tv e non mi pare vero che adesso non ci sia più. Era l’amico che tutti noi vorremmo avere".