Venerdì 28 Febbraio 2025
FRANCESCO ZUPPIROLI
Cronaca

Caso Pierina, i 12 indizi che incastrano Louis Dassilva

Ecco i punti attraverso i quali la Procura vuole incastrare il senegalese per l’omicidio dell’anziana uccisa a Rimini. L’intercettazione telefonica: “Quanta schiuma per pulire le calzature”

Rimini, 8 febbraio 2025 – Nessuna sorpresa. All’indomani dell’udienza in cui è stata cristallizzata l’assenza del Dna di Louis Dassilva, unico indagato per l’omicidio di Pierina Paganelli, tra le tracce biologiche isolate sulla scena del crimine e sugli abiti dell’anziana uccisa il 3 ottobre 2023 a Rimini, gli investigatori non si scompongono.

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Caso Pierina, Louis sfila sotto la telecamera. Valeria osserva dal balcone

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D’altronde, ben prima delle indicazioni sul Dna era arrivata la custodia in carcere per il 34enne, sulla base di altri dodici indizi di colpevolezza. Dodici punti, ribaditi anche dal Riesame, parte dei quali saranno al centro dei prossimi incidenti probatori, 10 e 11 febbraio, sull’analisi dei cellulari e l’esperimento giudiziale sulle immagini della cam3.

Louis Dassilva (a destra) è in carcere dallo scorso luglio per l’omicidio di Pierina Paganelli
Louis Dassilva (a destra) è in carcere dallo scorso luglio per l’omicidio di Pierina Paganelli

Ecco quali sono quegli indizi “dotati di grave univocità”, per dirlo con le parole del tribunale del Riesame, plinti di un’impalcatura accusatoria che anche alla luce degli accertamenti sul Dna, per la procura continuano a gravare sulle spalle di Louis Dassilva.

1. L’identificazione del senegalese nell’ignoto ripreso dalla cam3 alle 22.17. Rotazione della spalla e colore della pelle di ’Ignoto1’ (la persona ripresa dalla telecamera della farmacia di via del Ciclamino minuti dopo l’omicidio di Pierina) corrisponderebbero a Dassilva. Per dimostrarlo, o smentirlo, sarà fondamentale l’esperimento giudiziale con tanto di camminata che si svolgerà martedì prossimo alla presenza dello stesso indagato e del vicino di casa che, secondo la difesa di Dassilva, sarebbe in realtà la persona ripresa.

2. I depistaggi effettuati dall’indagato. In questo senso, per la procura non pesa solo il fatto che Louis abbia consegnato inizialmente vestiti che non aveva indossato il giorno del delitto. Il 34enne, come testimoniato da un’altra ripresa, aveva indosso quel giorno una t-shirt bianca e scarpe nere, consegnate in un secondo momento e solo dopo averle “lavate con abbondanza di sapone”, sostiene la procura basandosi su un’intercettazione della moglie Valeria Bartolucci, che nove giorni dopo il delitto disse: “E poi fa tutto quel schiumone! Io ne avevo messo poc... hai messo le scarpe?!”. Indizio che, sempre secondo chi indaga, sarebbe determinante anche nel non aver trovato tracce utili sugli indumenti sequestrati all’indagato.

3. Il movente dell’omicidio. Ossia l’amore per Manuela Bianchi e la necessità di proteggere l’amata nonché la loro relazione clandestina da Pierina, vista come “un ostacolo”, stando a chi indaga.

4. La confessione’ all’amata. Si riferisce alla conversazione tra Manuela e Louis nella sala di attesa della questura, in cui la Bianchi chiede a Dassilva rassicurazioni in merito alla loro relazione.

5. Altezza dell’assassino e modalità esecutive. Stando all’autopsia, chi ha ucciso la Paganelli sarebbe più alto di un metro e ottanta e destrorso, caratteristiche compatibili con l’indagato.

6. Mancanza di alibi. La polizia non ritiene affidabile la versione di Valeria Bartolucci (che alle 22.13 pare dormisse) la quale riferisce come il marito sia rimasto in casa tutto il tempo la sera del delitto.

7. Compatibilità delle tempistiche con la dinamica dell’omicidio. Per la procura i tempi tra assassinio, passaggio sotto la cam3 e ricomposizione della scena del crimine corrispondono al tempo indicato anche dall’inattività dei dispositivi di Dassilva. Aspetto su cui verrà relazionata la perizia pertinente il prossimo lunedì.

8. Assenza di estranei al condominio e in particolare di pigmentazione scura.

9. Addestramento militare dell’indagato. Il riferimento è ai trascorsi di Dassilva nella milizia in Senegal.

10. Possibilità per Dassilva di camminare spedito se necessario, nonostante l’incidente in moto. Un postulato d’indagine per la procura avvallato dal fatto che Dassilva sia stato ripreso il giorno dell’omicidio senza mostrare alcun segno di zoppia.

11. Possibilità per l’indagato di sorprendere la vittima da sola.

12. La circostanza che al ritrovamento del cadavere Louis si recò a suonare solamente dalla vicina che era con Pierina la sera prima, come per assicurarsi che non avesse visto niente.