"Papà ti amo. E adesso? E adesso ringrazio tutti voi, grazie agli amici di Mediaset e grazie ai giornalisti. Adesso facciamo 'click' e torniamo a lavorare". Ha concluso così Pier Silvio Berlusconi la presentazione dei palinsesti Mediaset per la prossima stagione televisiva. Inevitabili alcune considerazioni sull'azienda, su cosa succederà d'ora in poi e anche sull'addio di Barbara D'Urso.
"Non ho intenzione di scendere in politica - ha commentato -.Qualcosa a livello emotivo, non razionale, si è mosso: ho pensato che il suo rapporto con gli italiani e con l'Italia, fatto di amore e di libertà, è un lascito che deve vivere. Peraltro io ho 54 anni, mio padre ne aveva 58 quando è sceso in politica. Chi sostituirà mio padre? Nessuno mai". Al momento, comunque, non vede la necessità di entrare in campo: "Anzitutto la politica è un mestiere serio, che non si impara dall'oggi al domani. Poi non penso che sia giusto lasciare le cose a metà: ritengo di dover rimanere a Mediaset a fare il mi o mestiere. E poi, ed è la cosa più importante di tutte, ad oggi non c'è nessuna emergenza: per la prima volta dopo tanti anni c'è un governo votato dagli elettori, che sta facendo del suo meglio. E penso che Forza Italia debba e possa garantire stabilità al Governo".
"Abbiamo appena costituito una nuova società che ha il compito di portare avanti e sperimentare quello che unisce l'advertising moderno, legato alle nuove tecnologie, in ambito internazionale. La nuova società si chiama Mfe Advertising. Partiamo con un lavoro concreto che nasce dall'unione di Italia e Spagna e dalle sinergie che a velocità alta stiamo iniziando a mettere in atto. Amministratore delegato di Mfe advertising è Stefano Sala e io mi ha chiesto di essere presidente della società".
Sulla possibilità che la partecipazione al 30% in Prosiebe possa portare a una fusione: "A noi interessa il progetto industriale, non è che non vogliamo svelare segreti ma oggi dire come si arriverà è fuorviante, lo vedremo strada. La nostra presenza in Germania ci vede come azionisti di lungo termine. A noi interessa portare avanti un progetto industriale a cui crediamo, quello della creazione di un broadcaster paneuropeo. Ci interessa il progetto industriale, come ci arriviamo non conta: è ovvio che vorremmo arrivarci prima possibile, primo perchè è giusto così e poi perché non c'è tanto tempo da perdere. Però siamo lì, iniziamo a collaborare, il nuovo management è più aperto". "E' un progetto da portare avanti con sangue freddo - ha concluso - e man mano vedere la strada ma ci crediamo. Dobbiamo fare in fretta ma dall'altro lato non c'è fretta".
La figura di Silvio Berlusconi rimarrà indelebile e il figlio lo ha ricordato anche durante la presentazione dei palinsesti di quella che è a tutti gli effetti la sua creatura: "La mancanza che sento è enorme, devo dire la peggiore della vita; man mano che i giorni passano cresce e faccio fatica anche a parlarne. La mancanza, per me, è più dell'uomo e del papà, non è una mancanza così forte a livello professionale. E questo, se possibile, rende ancora più onore a mio padre. Io mi sono trovato ad essere completamente travolto dal lavoro e ho avuto una crescita naturale all'interno dell'azienda. La sua mancanza è totale, ma sulla continuità lui è stato così grande da dare ai suoi figli la possibilità di andare avanti senza di lui prima che potesse succedere quello che poi è successo".
E poi a chi gli ha chiesto del progetto di trasformare Villa San Martino in un museo dedicato al padre ha risposto: "Io non ne so niente, ma mi sembra una ipotesi abbastanza inventata".