Venerdì 3 Gennaio 2025
GIULIA BONEZZI
Cronaca

"Al piccolo Alex restano 4 settimane". Code in tutta Italia per diventare donatori

Entro il 30 novembre bisogna trovare qualcuno di compatibile per salvare il bimbo di 18 mesi. In molte città lunghe code per iscriversi al registro dei donatori di midollo. Commossi i genitori: "Grazie per la solidarietà"

Il piccolo Alex

Milano, 26 ottobre 2018 - Con il passeggino o con lo zainetto, in cravatta o in sneakers, la fila si arrotola in piazza Sraffa, cemento e alberi alle spalle dell’università Bocconi a Milano, fino ai gazebi rossi dell’Admo, Associazione italiana donatori di midollo osseo. Chi s’appoggia alle auto o alle ginocchia per compilare il modulo, chi aspetta tre ore di farsi prelevare un goccio di sangue da mandare al San Raffaele, per vedere se il suo midollo è compatibile con quello di un bambino di 18 mesi che ne ha solo uno per trovare un donatore. Chi dice, a 22 anni: "Mi sono messa nei panni dei suoi genitori e ho sentito il dovere di assumermi questa responsabilità". Sono tutti giovani, perché bisogna avere almeno diciotto anni ma meno di trentasei, e più di 50 chili di peso, buona salute, non essere incinta e non allattare da sei mesi. Centosettantaquattro mercoledì e ieri il doppio, cinquecento persone in due giorni si sono candidate ad aggiungersi ai 400mila donatori italiani di midollo osseo; un record per l’Admo Lombardia, che preparava da giugno queste giornate in università. È la corsa di solidarietà per Alex, figlio d’italiani a Londra, che ha una malattia genetica rara, la linfoistiocitosi emofagocitica o Hlh, alla quale non si sopravvive senza un trapianto di midollo osseo.

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Ma nei registri dei donatori e dei cordoni ombelicali di tutto il mondo non c’è un donatore compatibile. Un farmaco sperimentale per ora gli ha regalato un po’ di tempo, ma secondo i medici entro il 30 novembre bisogna trovare, fra miliardi di combinazioni, il "fratello maggiore" di Alex, scrivono gli "amici molto vicini" al suo papà Paolo e alla sua mamma Cristiana, che hanno creato al volo una pagina Facebook, e un appello deflagrato dal web alla realtà. La presidente dell’Admo Rita Malavolta parla di "centinaia di richieste" in tutte le regioni; 200 iscrizioni al registro dei donatori in Emilia Romagna solo ieri, e altri 70 ragazzi all’università Parthenope per lasciare un campione di sangue o saliva all’Admo campana, che sarà domani a Napoli in piazza Trieste e Trento, domenica a Caserta, lunedì al dipartimento di Agraria a Portici, martedì alla Federico II di Monte Sant’Angelo. Alla Sapienza di Roma l’appuntamento è il 20 novembre, ma la tipizzazione, ripetono gli amici di Alex, si può fare anche al centro trasfusionale più vicino (si trova tutto sul sito www.admo.it). E invitano a farla anche qualora la sacca di cellule staminali da cordone ombelicale individuata dai centri nazionali trapianti, sangue e dal registro Ibmdr fosse compatibile per Alex. I medici inglesi devono fare altri esami, ha spiegato suo padre Paolo, ma "chi diventa donatore lo fa per tutti i malati". In Italia servono ogni anno circa duemila trapianti, perlopiù a bambini.