Lunedì 30 Settembre 2024
VIVIANA PONCHIA
Cronaca

Piccole pesti a tavola: dai genitori multati ai cartelli. Quei ristoranti vietati ai bambini

Negli Stati Uniti una coppia ha dovuto pagare 50 dollari perché i piccoli correvano in sala. In Italia molti locali invitano le famiglie a tenere a bada i propri pargoli: disturbano gli altri clienti.

Roma, 30 ottobre 2023 – Quelle manine intrise di sugo, che nemmeno Lady Macbeth quando macchia i servitori di corte. Il moccio, il pannolino, la battaglia di pezzi di pane. Il tovagliolo inzuppato nel pappone del dessert. E le gimkane fra i tavoli, lo sgambetto ai camerieri, i bagni allagati, i capricci, i pianti. Bisogna comprendere i bambini: due ore a tavola non le reggono e se una volta si diceva "a letto dopo Carosello", una ragione ci sarà. Bisogna comprendere anche certi ristoratori che li temono più di una partita di ostriche avariate. Qualche anno fa il titolare di una pizzeria in provincia di Sondrio attaccò alla porta del locale un avviso firmato l’Uomo Nero: "I bambini che urlano e corrono incustoditi fra i tavoli, o stanno in piedi su panche e sedie, disturbano gli altri clienti. Pertanto ci riserviamo il diritto di prenderli in cucina a lavare i piatti con tanto di nastro adesivo sulla bocca. Potete venire da noi senza figli, educarli, cambiare pizzeria o starvene a casa vostra".

Una scena del film 'Piccola peste torna a far danni' (1991) con Michael Oliver
Una scena del film 'Piccola peste torna a far danni' (1991) con Michael Oliver

Era chiaro già allora che il nemico non erano i piccoli snervati dalla noia e dalla stanchezza, ma papà e mamma. E la conferma (anche della globalità del fenomeno) è arrivata nei giorni scorsi dagli Stati Uniti. In Georgia, al Tocco di Riverside, una coppia è stata sanzionata con un sovrapprezzo di 50 dollari perché incapace di controllare la prole. Polemiche, dibattiti, inevitabili emulazioni. Un altro ristorante è finito nel mirino di un utente di Reddit perché nel menù era prevista la stessa sanzione "adulti incapaci" e ha scatenato il rancore di chi a sua volta era stato trattato come il babbo di Attila: "Eravamo tre adulti, due bambini e il nostro piccolo di 4 mesi e da quando siamo entrati ci hanno guardato male. Più tardi mia moglie stava cullando il bambino, che non piangeva, e il manager le ha detto che non si fa così in un ristorante di lusso: ovviamente quello non è un ristorante di lusso".

Un commensale conferma: "ll proprietario ha fatto una scenata enorme davanti a tutti perché i nostri figli correvano nel ristorante. Ci è stato detto di andare da Burger King e Walmart e che eravamo cattivi genitori". La tendenza no kids ha preso piede dal Nettie’s House of Spaghetti nel New Jersey all’Adrak Yorkville in Canada allo stellato I Castagni di Vigevano. Si è abbassato il livello di sopportazione? O è la sfrontatezza delle creature che sfidano il bon ton a forchettate a essersi alzata?

Non è un vanto, ma in questo in Italia siamo imbattibili. Una ricerca dell’Istituto italiano di studi transdisciplinare ha certificato che a tavola i nostri bambini sono i più maleducati di tutti, per quanto assolti dalle autorità del Gambero Rosso: "Se si comportano male al ristorante, la colpa non è loro. I piccoli sono grandi imitatori e imparano osservando noi grandi. Le buone maniere a tavola devono partire da casa". Una volta insediati in un locale, la prima azione di polizia devono esercitarla proprio i genitori, che invece troppo spesso restano imbambolati sul cellulare a consultare l’oroscopo. Il decalogo è dettato dal buonsenso e non dalla gastrite dello chef: al ristorante si mangia, si sta insieme, non si canta, non si corre, non si urla, non si fa la fionda con le bacchette cinesi. Si assaggia, si dice no grazie se non piace senza farsi venire le convulsioni.

Non ci si dondola sulla sedia, non si gioca con il cibo nel piatto, non si parla a bocca piena. Poi se alle undici il commensale di tre anni non ce la fa, spacca tutto e grida a squarciagola, forse ha ragione lui: è solo una botta di sonno che va assecondata. Anche per questo nel 2017 il locale re di Puglia in provincia di Pisa risolveva in un colpo solo due drammi contemporanei: "Il cellulare nuoce alla salute dei vostri bambini. Lasciate a casa entrambi".