Giovedì 7 Novembre 2024

“Non si è ammazzata”. La sorella della 15enne impiccata conferma: giravano foto di lei

Piazza Armerina (Enna), la lite a scuola prima della morte. “Le coetanee la odiavano ma non era depressa. E non si sarebbe mai fatta trovare in quel modo dai miei”. Gli inquirenti hanno disposto l’esame tossicologico sul corpo

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Al setaccio cellulare e pc della ragazza

Piazza Armerina, 7 novembre 2024 – Non crede al suicidio la sorella della 15enne trovata impiccata alla corda di un’altalena due giorni fa a Piazza Armerina, in provincia di Enna. “Non si è ammazzata. Era troppo intelligente . E non si sarebbe mai fatta trovare in quel modo dai miei che amava”. La giovane – intervistata da Ore 14 su Rai 2 – vive al Nord Italia, mentre la sorella più piccola con i genitori si era trasferita da meno di un anno in Sicilia.  Si era inserita bene nella sua nuova città, tutti ne parlano come una ragazzina solare e, secondo la preside della sua scuola, un liceo scientifico, non aveva mai manifestato segni di disagio. Qualcosa però il giorno della sua morte è successo.

Le foto compromettenti

La 15enne aveva avuto una lite con un’altra studentessa a scuola, motivo per quale aveva lasciato l’istituto prima di mezzogiorno. Lo conferma la sorella. “Stava per dirne i motivi a mia madre, poi è arrivato mio padre e si è interrotta”. Conferma anche che c’erano delle sue immagini intime che circolavano. “So di foto fatte a lei e mandate”. Ma non sarebbe un motivo sufficiente a togliersi la vita. “Non si vergognava dei miei e sapeva come affrontare le cose. Non si è ammazzata”. E poi “era bravissima a scuola. Aveva tutti otto. Se fosse stata depressa il suo rendimento sarebbe calato”.  Eppure la giovane ammette che la sorella era “odiata dalle coetanee”.

La lite e gli insulti

Con la compagna di scuola due giorni fa sarebbe arrivata alle mani, mentre altri che assistevano la insultavano. Pare che ci fosse di mezzo un ragazzo. Gli inquirenti hanno aperto un fascicolo per istigazione al suicidio e disposto sul corpo della vittima l’esame tossicologico. Sotto sequestro il cellulare e il pc: si cercano le tracce di video compromettenti a cui avrebbero fatto allusioni i compagni durante la lite. La polizia sta sentendo gli alunni del liceo per capire cosa sia veramente successo e se, in questa drammatica storia, c’entrino anche revenge porn e bullismo