Martedì 16 Luglio 2024
ALESSANDRO FARRUGGIA
Cronaca

Giulia Cecchettin, Piantedosi: “Ogni femminicidio è una sconfitta per la società”

Il ministro dell’Interno: “In Parlamento è in corso di esame il disegno di legge che intende rafforzare l’azione di prevenzione agendo su più fronti”

Il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi (Ansa)

Il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi (Ansa)

Roma, 19 novembre 2023 – “Ogni femminicidio è una durissima sconfitta per la società”. E’ netto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, che nell’esprimere "riconoscenza agli investigatori che hanno risolto in tempi brevi il caso, assicurando alla giustizia l'autore dell'uccisione della giovane Giulia” è conscio che occorre lavorare per spezzare le radici della  mala pianta dei femminicidi. 

Ministro Piantedosi, la barbara uccisione di Giulia Cecchettin porta a 105 i femminicidi commessi in Italia nel 2023. Un numero intollerabile. Come  rendere più effettive le norme a tutela delle donne? 

“In Parlamento è in corso di esame il disegno di legge che intende rafforzare l’azione di prevenzione agendo su più fronti. In quella sede si possono valutare tutti quegli ulteriori interventi che si riterranno necessari per rafforzare il contrasto ad un fenomeno gravissimo. Le Forze di polizia sono impegnate sui territori anche con campagne di sensibilizzazione. Ma non basta. Come ho detto. Occorre agire sul piano culturale ed educativo, soprattutto nei riguardi dei giovani, per evitare ogni forma di violenza e sopraffazione”.

Il pacchetto sicurezza approvato in Cdm risponde con una stretta securitaria alla domanda di sicurezza. Alzare le pene e introdurre nuovi reati si tradurrà in un paese più sicuro?

“Il disegno di legge approvato in occasione dello scorso Consiglio dei ministri è stato indirizzato al contrasto di alcuni specifici comportamenti che da tempo hanno generato una diffusa riprovazione e, in alcuni casi, anche grave allarme sociale, come quelli che si rivolgono verso soggetti fragili, ad esempio gli anziani. Era da più parti avvertita l’esigenza di una più efficace deterrenza ma anche quella di dare un segnale concreto ai cittadini che chiedono maggiore sicurezza e protezione, soprattutto dei più deboli. Alcune delle norme introdotte servono, inoltre, a dare maggiori strumenti d’intervento alle forze dell’ordine. Non immaginiamo che tutto questo basti, di per sé, per risolvere tutti i problemi di sicurezza, che affondano spesso le loro radici in fenomeni e situazioni che non sono nella sfera di diretta competenza del sistema giudiziario e delle forze di polizia. In ogni caso, per parte nostra, proseguiremo l’azione già da mesi avviata per rafforzare la presenza delle forze di polizia nei territori e contrastare i fenomeni di degrado e disagio. In particolare, le operazioni ad ‘alto impatto’ si stanno rivelando in tutte le città uno strumento operativo di grande efficacia sia sul piano della prevenzione che della repressione. Ma anche della rassicurazione dei cittadini circa il fatto che lo Stato c’è e si fa sentire”.

Tra i nuovi reati introdotti c'è quello di blocco stradale, che vuole colpire i blocchi promossi in primis da ambientalisti Non si rischia di criminalizzare una protesta che affronta temi reali?

“Nessuna criminalizzazione, ma non sono accettabili blocchi stradali che si traducono in illegittime limitazioni della libertà di circolazione di persone e veicoli, che impediscono l’esercizio di servizi pubblici essenziali e pregiudicano anche gravemente attività aziendali, impedendo la movimentazione di merci in ingresso ed uscita dagli stabilimenti. Talvolta si sono rivelati pericolosi anche per il rischio di ritardare interventi di soccorso. Per il resto ci siamo sempre mossi e ci muoveremo nel pieno rispetto di diritti che sono costituzionalmente garantititi. In questa direzione rappresentano una garanzia l’esperienza, l’equilibrio e la professionalità delle nostre forze di polizia che hanno sempre consentito di gestire situazioni anche particolarmente delicate come fatti recenti lo dimostrano”.

Le opposizioni hanno criticato la possibilità per gli uomini delle forze dell'ordine non in servizio di utilizzare una pistola non di ordinanza quando sono fuori servizio. Non si rischia che questo inneschi interventi poco meditati e quindi pericolosi?

“Trovo sempre molto singolare la sfiducia pregiudiziale che in certe discussioni viene rivolta alle donne e agli uomini delle nostre forze di polizia. Innanzitutto va chiarito che è totalmente infondato che la misura adottata trovi applicazione nei riguardi del personale in pensione ed averlo affermato, da parte di alcuni, testimonia un approccio approssimativo e superficiale sul tema. In secondo luogo si tratta di una opportunità, quella di portare con sé un’arma diversa da quella in dotazione, che viene riconosciuta a soggetti che sono formati ed addestrati ad utilizzare armi e sottoposti a periodici controlli medici. Operatori che sono già legittimati a portare l’arma di ordinanza. E’ quindi davvero fuori luogo parlare di liberalizzazione del possesso delle armi o di rischi per la sicurezza legati ad un possibile eccessivo uso delle stesse”.

E la norma contro le borseggiatrici incinta o con figli piccoli, chiaramente destinata a donne di etnia rom, non è lesiva della loro dignità e dei diritti dei loro figli?

"Relativamente alla norma definita ‘contro le borseggiatrici’ ho già precisato che la misura non è contro nessuno, ma si limita ad evitare che la condizione di maternità, che ha una sua intrinseca nobiltà e pertanto viene giustamente protetta nel nostro ordinamento, si trasformi in un meno nobile espediente per eludere sistematicamente l’espiazione di una pena, senza che questo possa essere valutato di volta in volta dal giudice secondo parametri di concreta necessità”.

Le occupazioni "flash" di appartamenti altrui e le truffe agli anziani sono tra i reati più odiosi: con le norme si aspetta che il primo reato sostanzialmente scomparirà mentre le seconde si ridurranno a livello fisiologico?

“È evidente che non esistono interventi normativi in grado di prevenire in assoluto comportamenti criminali. Le disposizioni che abbiamo immaginato vogliono comunque offrire maggiore tutela alle vittime di tali atti che, in quanto subitì da persone fragili, sono unanimemente avvertiti come particolarmente odiosi. Si tratta, nel primo caso, di nuclei familiari e persone che si vedono abusivamente occupata la loro abitazione. La casistica ha riguardato anziani che, allontanatisi temporaneamente dal loro appartamento, non hanno potuto più farvi rientro. La disposizione introdotta faciliterà l’immediata restituzione dell’appartamento. Per le truffe agli anziani si è intervenuti per rendere più efficace l’azione penale rispetto ad un reato particolarmente odioso perché incide fortemente sullo stato psicologico delle vittime che, a volte, esitano a denunciare per la vergogna che provano. Su questo ultimo fronte stiamo agendo anche con azioni specifiche di sensibilizzazione sui territori per cercare in ogni modo di agire sulla prevenzione”.

Riscontrando un grande consenso nei sindacati, il governo ha stanziato 1.5 miliardi per li rinnovi dei contratti delle Forze dell'ordine, ma c'è anche un annoso problema organici. Cosa conta di fare su quello, e non sarebbe il caso anche di ragionare sull'eliminazione di duplicazioni razionalizzando la presenza sul territorio e i compiti?

“Il Governo ha fatto un notevole sforzo finanziario per corrispondere alle richieste che ci provenivano dal comparto Sicurezza e difesa, oltre che da quello dei Vigili del fuoco. L’ultimo incontro con le relative organizzazioni sindacali ha evidenziato una sostanziale condivisione su un’azione che intende dare su più fronti risposte concrete alle legittime aspettative delle donne e degli uomini che quotidianamente svolgono funzioni tanto delicate a servizio dei cittadini. Rimangono fondamentali gli investimenti per ampliare gli organici e provvedere ad assunzioni straordinarie che vadano al di là della mera copertura del turn-over. Grazie anche agli stanziamenti della scorsa legge di bilancio siamo riusciti ad immettere forze nuove da destinare ai presidi territoriali. Quest’anno nella Polizia di Stato sono più di 6000 le unità di personale assunte con un saldo positivo di 1509 rispetto alle cessazioni dal servizio. Nei Carabinieri le assunzioni sono 5609, con un saldo positivo di 1454. Nella Guardia di Finanza sono 3018 con un saldo positivo di 712 unità di personale. Tutte le misure assunte dal Governo sono motivate dal fatto che il nostro sistema di sicurezza non può essere mai valutato sulla base di considerazioni meramente ragionieristiche. Tali considerazioni hanno portato negli anni precedenti ad interventi che ne hanno compromesso la funzionalità e che ora dobbiamo correggere”.

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