Bologna, 7 dicembre 2024 – Una costola rotta, tre tagli per fortuna superficiali, di cui uno alla gola, poi lividi e contusioni in tutto il corpo. È il terribile bilancio del pestaggio subito da un ragazzino di 14 anni aggredito e picchiato all’uscita da scuola da un gruppo di adolescenti poco più grandi di lui (tra i 15 e i 18 anni, dalle prime ricostruzioni, ma per ora solo due bulli sono stati identificati, sedicenni entrambi).
È successo mercoledì, nella periferia di Bologna. Il ragazzino, all’intervallo, ha litigato con un compagno più grande, a lui sconosciuto, che gli aveva rubato il cappellino; il 14enne se lo era ripreso ed era tornato in classe, pensando fosse finita lì. Si sbagliava. Il compagno più grande l’ha infatti aspettato all’uscita, con “i rinforzi”. Un gruppo di una quindicina di bulli che senza esitare si è avventato sul più piccolo. Testate in faccia, pugni e schiaffi, poi i tagli con un oggetto affilato che il ragazzino, nella confusione, non è stato in grado di riconoscere. Infine, mentre lui giaceva a terra con la vista offuscata, il branco si è dileguato, fuggendo in autobus.
Una volta a casa, l’adolescente non ha raccontato l’accaduto ai genitori: solo il giorno dopo ha avuto il coraggio di confidarlo a una professoressa. Spiegando che i bulli avevano minacciato di “accoltellarlo” e di “aspettarlo sotto casa” se avesse parlato con qualcuno di quello che era successo. La docente ha immediatamente avvertito la famiglia: i genitori hanno portato il ragazzino all’ospedale Sant’Orsola, dove gli è stata diagnosticata la frattura composta di una costola, e poi sporto denuncia alla polizia. Il giorno dopo, il 14enne ha insistito per tornare in classe. Ma i genitori l’hanno voluto accompagnare.
Lì, suo padre sarebbe stato avvicinato da uno dei presunti aggressori del figlio: “Se stai cercando noi, smettila, perché sennò te la vedrai con dei miei amici e ci sarà la resa dei conti”, gli avrebbe detto l’adolescente. Un dettaglio che la madre ha subito riportato alle forze dell’ordine: “Non si può vivere nella paura che accoltellino il proprio figlio a scuola. Sono contenta che la docente si sia subito interessata alla vicenda, ma ora mio figlio è spaventato”, dice. L’assessore alla Scuola del Comune di Bologna, Daniele Ara, si dice “a disposizione” della scuola, che “collabora con la rete dei servizi territoriali, è ottima e saprà come lavorare; le forze dell’ordine faranno chiarezza sui fatti”.