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Porlezza, 9 dicembre 2014 - Il gardon, ovvero la riscossa del pesce «low cost». Risultati per certi versi sorprendenti quelli illustrati ieri dall’assessore regionale all’Agricoltura, Gianni Fava, durante la «Festa del Pesce» al mercato ittico di Milano. Cento quintali di pesce «low cost» sono stati venduti ad un prezzo medio di 3,5 euro al chilo superando diffidenza e retaggi del passato.
Negli indici di gradimento dei consumatori, spicca il balzo in avanti del gardon, che nel Ceresio comasco (e ticinese) da specie invasiva e’ diventata specie da tutelare e promuovere nell’ambito del «Progetto di valorizzazione delle specie ittiche a basso valore commerciale dei laghi lombardi». Progetto cui ha partecipato anche la Provincia di Como. «Il consumo di questo pesce esiste e non è solo legato alle fasce di popolazione meno abbienti», ha fatto notare l’assessore Fava. Strano destino quello del gardon, comparso nel Ceresio a fine anni ‘80 e subito tacciato di rovinare la già fragile catena alimentare del bacino insubrico. Poi la situazione è mutata, complici anche alcuni fattori esterni (in primis la presenza dei voraci cormorani) e ora il gardon viene lodato in quanto pesce ricco di proteine nobili «L’obiettivo è ora intercettare nuovi mercati», l’annuncio dell’assessore Fava.
Il mercato ittico di Milano, il più importante d’Europa, rappresenta sicuramente un punto d’approdo importante per le specie, come il gardon, meno nobili, ma non per questo meno pregiate. Nel Ceresio comasco, gli ultimi dati parlano di un pescato sicuramente modesto e riferibile ai pescatori dilettanti, considerato che la pesca professionale è chiusa (eccezion fatta per le riserve).
Lontani i tempi in cui il pescato relativo al gardon superava le 40 tonnellate. Un merito, questa specie ittica, l’ha avuto, cioe’ quello di mettere d’accordo italiani e svizzeri sulle azioni di tutela. Discorso diametralmente opposto a quello fatto o solo abbozzato per altri pesci, in primis il siluro, la cui presenza in alto lago (nel Lario) preoccupa non poco.