Martedì 5 Novembre 2024
RITA BARTOLOMEI
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Cronaca

Allarme pertosse, Bassetti: “Sono tornate malattie infettive sconfitte decenni fa. Ecco cosa serve”

Il direttore della clinica di Malattie infettive e tropicali del San Martino di Genova ricorda anche l’esplosione di casi di morbillo nei primi 4 mesi dell’anno. “E aspettiamoci la ripresa della rosolia”

Allarme pertosse: 3 morti da inizio anno

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Roma, 24 maggio 2024 - Allarme pertosse. I pediatri Sip aggiornano i dati terribili di questo 2024: 3 bambini morti da gennaio, 110 i casi registrati con 15 ricoveri in terapia intensiva. Sono i numeri di Alfredo Guarino, presidente Campania della Società italiana di pediatria. Cosa sta succedendo? Lo abbiamo chiesto a Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie infettive e tropicali del San Martino di Genova.

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Professore, a gennaio aveva messo in guardia anche sul morbillo.

“E ormai mi sono stufato di questo ruolo. Nei primi quattro mesi dell’anno abbiamo avuto 400 casi di morbillo, 145 solo ad aprile. In tutto il 2023, erano stati meno di 20. Sulla pertosse accadrà la stessa cosa. Idem su tante altre malattie infettive”.

Perché?

“La risposta è molto chiara: ormai non si vaccina più nessuno. Per questo non mi stupisco di quel che sta accadendo”.

Tornando alla pertosse.

“Una malattia infettiva che si previene da 70 anni con il vaccino. La vaccinazione in gravidanza è uno strumento straordinario per trasmettere gli anticorpi al nascituro. Bisogna vedere se la situazione di oggi è ’colpa’ solo delle future mamme o se non c’entri anche qualche medico e ginecologo”.

Cosa prevede?

“Torneremo indietro di 50-70 anni, ci saranno neonati che moriranno di pertosse e avremo complicanze neurologiche per il morbillo. La stessa rosolia, che era considerata quasi eradicata, tornerà ad essere un problema. Ricordo che se presa in gravidanza può provocare malformazioni congenite gravissime. E tutto questo perché ormai da tre anni c’è una campagna denigratoria sui vaccini”. Eppure queste vaccinazioni ‘dovrebbero’ essere obbligatorie...

“Dovrebbero. Ma questo è il paese dei furbi. Il risultato è che oggi sul morbillo la percentuale di vaccinazioni è poco sopra quella della Romania. Alcune regioni, come Sicilia o Campania, hanno soglie ancora più basse, davvero imbarazzanti. Ricordiamoci che per ogni infettato si prevedono 20 contagi. Questo vuol dire che il virus avrà la possibilità di tornare a diffondersi”.

Cosa serve?

"I vaccini devono tornare ad essere al centro dell’agenda di qualunque governo. Invece vedo troppo lassismo, anche politico”.