Genova, 1 febbraio 2025 – Voleva essere più di una semplice parrocchiana. Di quel prete, di quasi 20 anni più giovane di lei si era ‘innamorata’. L’infatuazione è diventata una vera e propria ossessione. E non è bastato al poveretto, perseguitato di telefonate e tentativi di approccio, cambiare più volte città.
Una donna di 72 anni è finita a processo a Genova con l’accusa di stalking nei confronti del prelato. La bizzarra vicenda inizia nel 2015, quando l’uomo è parroco nella Basilica di Sant’Antonio a Padova. Il sacerdote entra nelle mire della signora, che per attirare la sua attenzione arriva a fingersi malata terminale. “Mi mancano 4 mesi di vita”, gli dice, convincendolo a darle il numero di telefono per un “conforto spirituale”.
L’atteggiamento della donna però si fa subito ambiguo. Dal suo telefono partono messaggi ammiccanti all’indirizzo del prete che respinge le avance senza però ottenere risultati. L’uomo arriva così a bloccare il numero della pretendente, ma la parrocchiana non demorde, cambia scheda Sim e torna a farsi viva. Giorno e notte.
Il malcapitato allora chiede e ottiene il trasferimento da Padova a Bologna. Ma neanche la distanza ferma la sua insistente ammiratrice, che lo raggiunge anche nel capoluogo emiliano perseguitandolo di telefonate. Finché la vicenda prende un’altra brutta piega. La donna, respinta, passa alle accuse: denuncia il suo amato in procura e alle autorità ecclesiastiche per stupro. Non solo: condivide sui social i suoi deliri. Il giudice archivia tutto e ordina alla donna al divieto di avvicinamento. Il parroco però nel frattempo ha cominciato a star male e si è visto costretto ad andare in psicoterapia per gestire l’ansia. Cambia di nuovo città e diventa parroco di San Francesco di Albaro a Genova. Il 21 settembre 2021 in parrocchia si presenta ancora lei...