Roma, 20 giugno 2024 – L’anticiclone africano si sta abbattendo sull’Italia: una ondata di caldo e polvere del Sahara ha raggiunto questa settimana l’Europa e il nostro paese. Il picco è atteso per questi giorni, per giovedì e venerdì, quando i nostri cieli si coloreranno di giallo-arancio e le auto potrebbero coprirsi di una specie di ‘sabbia’. Ma cosa è questa polvere del Sahara e perché è così frequente?
Cosa sono le polveri del Sahara
“Dal Sahara non arriva la sabbia. I granelli di sabbia, per peso e dimensione non possono infatti essere trasportati per lunghe distanze. Ad arrivare nel nostro continente sono le polveri più sottili, che hanno un diametro medio di 20 micron e ricoprono il deserto nordafricano. Queste polveri possono elevarsi fino a 10mila metri di altitudine ed essere trasportate per migliaia di chilometri. Si stima che dal grande deserto si sollevino ogni anno circa 180 milioni di tonnellate di polveri che vanno ad aggiungersi al Pm2.5 e Pm10 già presenti nell’atmosfera, con ripercussioni sul fronte della salute pubblica”, spiega Alessandro Miani, presidente della società italiana di medicina ambientale (SIMA).
Perché sono sempre più frequenti
Questo fenomeno non è per nulla insolito. Esiste da sempre e avviene, come spiega Geopop, quando si verificano due condizioni: la bassa pressione nell’Oceano Atlantico settentrionale e l’alta pressione nel Mediterraneo centro-orientale o nell’Europa sudorientale. Le correnti procedono in senso antiorario dall’alta alla bassa pressione, passano sul deserto del Sahara e qui raccolgono le polveri. Se dall’Atlantico arrivano delle perturbazioni, quindi dalla direzione opposta, questa circolazione rallenta e c’è più tempo per raccogliere il materiale che poi arriverà a terra in territorio europeo.
Quali sono i rischi per la salute
È sempre Miani a spiegare che rischi, queste polveri sottili, comportano per la nostra salute: “Le polveri possono avere al loro interno metalli pesanti e si possono unire alle sostanze inquinanti già presenti nell’aria e che poi finiscono per essere inalate. Il consiglio di SIMA è quello di evitare il più possibile l'esposizione alle polveri desertiche, specie per i soggetti che già soffrono di malattie o disturbi respiratori e che sono una delle categorie più a rischio, assieme ai cardiopatici, agli anziani e ai bambini”.