Monza, 23 febbraio 2016 - Aveva molestato una bambina di 10 anni, figlia di conoscenti e dopo la convalida del fermo agli arresti domiciliari, aveva tentato il suicidio ingerendo dei farmaci, ma era stato salvato.
Un pensionato di 69 anni, vedovo e padre di cinque figli, residente nella Brianza caratese, è stato condannato a 6 anni e 4 mesi di reclusione per violenza sessuale aggravata dopo il processo con il rito abbreviato davanti al giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Monza Rosaria Pastore. Il giudice lo ha anche condannato al pagamento di un risarcimento dei danni ai genitori della bambina, con una provvisionale immediatamente esecutiva di 50 mila euro.
L'imputato, che si trova ancora agli arresti domiciliari, è accusato di avere riservato attenzioni 'particolari' ad una bambina di 10 anni che era la figlia di una coppia di cui l'anziano si era conquistato la fiducia, tanto da indurre mamma e papà a lasciare una volta la figlioletta con il nonno orco nella sua abitazione. E' tra le quattro mura domestiche del pensionato che, nella primavera dell'anno scorso, sono accaduti gli abusi sessuali. La piccola aveva confessato ai genitori che il 68enne si era comportato in modo strano e spiacevole con lei. Era scattata la denuncia ai carabinieri della Compagnia di Seregno e lo scorso agosto per l'anziano era quindi scattato il fermo con l'accusa di violenza sessuale su minorenni. Il gip del Tribunale di Monza lo aveva convalidato, disponendo che il pensionato potesse restare agli arresti domiciliari invece che in carcere. Tornato a casa, il 68enne aveva tentato di suicidarsi ingerendo dei medicinali, ma era stato prontamente soccorso. La difesa dell'imputato aveva chiesto che il pensionato fosse sottoposto ad una perizia psichiatrica che accertasse la sua incapacità di intendere e volere al momento dei fatti, ma il giudice ha respinto la richiesta.