Roma, 30 ottobre 2019 - Quali sono le paure più diffuse fra gli italiani nel 2019? Fra evergreen e new entry, a ridosso di Halloween - che celebra gli atavici incubi delle persone - con un'analisi dei Google Trend, "italiani.coop", il centro studi di Coop Italia, ha stilato la classifica delle fobie del Belpaese, confrontando l'andamento del 2008, 2017 e 2019.
Sul podio si piazza un grande classico come la paura del buio, seguita da un altro disagio largamente diffuso: il timore di volare. Medaglia di bronzo dell'inquietudine per i cani. Al quarto posto figura invece la paura delle malattie. Alcune della paure che emergono sono ancestrali come quella del buio o di volare che negli ultimi 10 anni hanno sempre occupato il podio delle ricerche su Google. A questa si associa la paura dei cani, che nella top 40 è l'unico animale domestico temuto e oltretutto in crescita. Gli altri sono farfalle, api, serpenti o ragni, cui si affianca nel 2019 la risalita della classifica da parte dei topi, forse in crescita nelle ricerche per lo stato di abbandono di alcune città italiane (rispettivamente 27esimo, 20esimo e nono posto nel 2008, 2017 e 2019).
Altre paure invece sembrano essere il frutto delle cronache più recenti, o della loro assenza, che condizionano molto i termini ricercati. Per esempio, la scomparsa degli attentati terroristici dalle news corrisponde a un calo nelle ricerche di paure come quella del terrorismo, di viaggiare, delle persone e degli spazi aperti. "La continua riproposizione delle donne come leader di movimenti di opinioni (Greta Thunberg), capi di organismi internazionali (Christine Lagarde o Ursula Von der Leyen) o anche soggetti prediletti delle cronache più mondane (Meghan Markle duchessa di Sussex)" osserva lo studio, si è tradotta nei trend in un crollo della paura delle donne: dalla posizione 8 nel 2008, alla 17 nel 2019.
Anche la guerra fa meno paura (da 18esimo a 36esimo in un decennio), forse perché sembrano lontani scenari in cui gli italiani percepiscono di avere dei connazionali impegnati in conflitti come potevano essere Iraq o Afghanistan. Nelle ricerche si riflettono anche le percezioni non dichiarate. Crolla e di molto la ricerca della paura di perdere il lavoro (da terzo a 25esimo in una decina di anni è la ricerca che più scende in classifica nel 2019), cresce la paura del cambiamento (dal 23esimo a 18esimo), ma il futuro spaventa di meno gli italiani (dal quinto all'undicesimo). In compenso cresce molto la paura della solitudine, soprattutto nell'ultimo biennio (19esima nel 2017 e ottava nel 2019).
Rimangono poi nella top 40 alcune paure atipiche come quella dei bottoni, quella dei clown, quella delle bambole che è in crescita, così come quella dei piedi.