Sabato 30 Novembre 2024
REDAZIONE CRONACA

Paura durante Fiorentina-Inter. Malore per Bove, corsa in ospedale

Il giocatore viola si accascia al 17esimo minuto del primo tempo: compagni, avversari e spettatori in lacrime. È ricoverato in terapia intensiva, i medici escludono danni acuti. La partita è stata rinviata.

Paura durante Fiorentina-Inter. Malore per Bove, corsa in ospedale

I momenti concitati del trasporto. di Edoardo Bove fuori dal terreno di gioco. poco dopo il malore che l’ha colpito

di Riccardo Galli

FIRENZE

Tre, quattro, passi dopo essersi abbassato forse per allacciarsi una scarpa. Poi Edoardo Bove, giovane (22 anni) centrocampista della Fiorentina è caduto a terra. Immobile. Siamo al minuto 17 di Fiorentina–Inter, partita che doveva raccontare emozioni, spettacolo, divertimento e in un attimo si è trasformata in un dramma.

I giocatori delle due squadre si mettono le mani nei capelli. Sono i nerazzurri Dumfries e Calhanoglu ad accorgersi per primi che Bove era andato a terra per qualcosa di terribile e di imprevedibile. Fra i viola è Beltran a correre come un matto nella direzione del compagno, mentre Cataldi è velocissimo a prendere la testa del giocatore, ad aiutarlo, togliendogli la lingua che era scivolata in gola. Poi arrivano tutti gli altri. Il medico Pengue, l’allenatore dell’Inter, Inzaghi. C’è disperazione, paura, terrore. Si teme tutto quello che nessuno osa neppure menzionare. Quello che la Fiorentina anche se in situazioni diverse, ovvero non in campo, ha già vissuto con la tragedia di Davide Astori a Udine e poco più di un anno mezzo fa più con il dg Joe Barone a Bergamo.

Lo stadio si chiude in un silenzio angoscioso, mentre i soccorsi, fra le grida di allarme dei giocatori in campo cercano di mettere sotto controllo la situazione di Bove per poi correre all’ospedale di Careggi.

Le squadre, insieme all’arbitro Doveri lasciano il campo e dopo un mini-briefing decidono di comune accordo che la partita non si può più giocare. La Lega prende atto e chiude il match rinviandolo a chissà quando.

Inizia il tam tam delle voci che piovono dall’ospedale fiorentino. La gente lascia lo stadio e chiede. Vuole sapere. È tesa, preoccupata, incredula.

Mentre Bove è raggiunto in ospedale da compagni, allenatore e dirigenti viola. C’è con lui il babbo che ieri era in tribuna al Franchi e ha assistito in diretta alla scena terribile di vedere il figlio crollare a terra senza un perchè.

Nei corridoi dello stadio si presenta il presidente dell’Inter, Giuseppe Marotta, che manda il suo "abbraccio al giocatore della Fiorentina" e racconta che "le due squadre non se la sono sentita di tornare in campo", ma che per fortuna, dall’ospedale di Careggi arrivano notizie in un certo senso confortanti sulle condizioni di Bove. È intorno all’ora di cena che la Fiorentina – con un comunicato congiunto firmato anche dall’azienda ospedaliera – spiegano che cosa è accaduto al giocatore viola e fissa il primo bollettino medico.

"Acf Fiorentina e l’Azienda ospedaliera Universitaria di Careggi – si legge – comunicano che il calciatore Edoardo Bove, soccorso in campo a seguito della perdita di coscienza occorsa durante la gara Fiorentina-Inter, si trova in sedazione farmacologica, ricoverato in terapia intensiva". "Il calciatore viola – aggiunge il comunicato – è arrivato stabile dal punto di vista emodinamico presso il pronto soccorso e i primi accertamenti cardiologici e neurologici effettuati hanno escluso danni acuti a carico del sistema nervoso centrale e del sistema cardiorespiratorio. Bove sarà rivalutato nelle prossime 24 ore".

Parole che riportano alla scena

che si è consumata sul campo del Franchi, dove Bove è crollato a terra privo di coscienza: la prima immagine consegnata a chi era con lui è stata terribile. Cosa era accaduto prima di quel maledetto minuto 17?

Prima di sentirsi male Bove aveva preso una botta fra il torace e la milza, in seguito a uno scontro di gioco con Dumfries. Poco dopo si era cambiato la maglia, quindi si sarebbe rivolto alla propria panchina per far presente di avvertire dei capogiri.