Torino, 30 agosto 2022 - Storia di soldi, ricatti, invidia e anche... stregoni e malocchi quella che riguarda Paul Pogba. Il centrocampista della Juventus è finito al centro dell'attenzione, ma non per questioni legate al calcio, ma per aver denunciato in Francia di essere stato oggetto di minacce e tentativi di estorsione da parte di una banda organizzata. Anche la procura di Torino ha aperto un procedimento giudiziario. Attualmente infortunato, il calciatore francese è stato al centro di una vera e propria faida familiare. Dietro infatti ai tentativi di estorsione ci sarebbe anche il fratello Mathias Pogba che giusto qualche giorno fa ha promesso "grandi rivelazioni" sul fratello minore Paul in un video diffuso sui social. Ma perché Pogba ha ricevuto queste minacce e perché è addirittura stato costretto a pagare dei soldi ai suoi estorsori? Questo il punto sulla storia.
Minacce ed estorsione a Pogba: cosa sappiamo
La storia delle minacce e dei tentativi di estorsione a Paul Pogba parte lo scorso marzo, quando il giocatore era ancora di proprietà del Manchester United e si trovava in ritiro in Francia con la nazionale transalpina. Secondo quanto riportato da RmcSport, il francese sarebbe infatti stato vittima di un sequestro: tre vecchi 'amici' armati di fucili lo avrebbero incappucciato e portato nel quartiere dove è nato a Parigi e gli avrebbero chiesto 11 milioni di sterline (13 milioni di euro), uno per ogni anno di carriera tra i pro, a titolo di protezione. Chi c'è dietro a questo scenario da brividi? Il fratello Mathias geloso e stanco di vivere nell'ombra del fratello minore e convinto di essere stato abbandonato da Paul affamato di soldi e gloria? Pogba la pensa così, il fratello nega. La famiglia di tre figli (c'è anche il terzo fratello Florentin) cresciuti nella banlieu parigina, indicata negli anni come esempio di unità, va in pezzi.
Paul avrebbe provato a chiudere la vicenda versando circa 100mila euro, ma la cifra non è sufficiente per i suoi estorsori. La richiesta di 13 milioni di euro si fa ancora più pressante, spingendo il giocatore a sporgere denuncia. La procura di Parigi ha aperto un'indagine preliminare: al momento non sarebbero previsti interrogatori, gli inquirenti vorrebbero prima verificare una serie di punti e individuare tutti i protagonisti della vicenda.
In Italia indaga la procura di Torino: il fascicolo è stato affidato al pm Enrico Arnaldo di Balme, il reato ipotizzato è quello di estorsione aggravata. Proprio a Torino lo scorso 14 luglio Paul sarebbe stato attenzionato da due persone di nazionalità francese che hanno cercato di incontrarlo. I due si sarebbero presentati alla Continassa, nella zona alla periferia della città dove sorgono l'Allianz Stadium, la sede e il centro di allenamento del club bianconero, ma l'incontro non ha avuto luogo.