Venerdì 31 Gennaio 2025
RITA BARTOLOMEI
RITA BARTOLOMEI
Cronaca

Patrizia Cormos morta nel Natisone, lo strazio e la rabbia della madre: “Mia figlia così generosa, voleva sempre proteggere tutti”

Mihaela Cormos: “Quel giorno mi aveva chiamato alle 11.58 e mi aveva chiesto il permesso di andare al fiume. Sul suo cellulare i video e i messaggi che ha mandato ai vigili del fuoco. Avrei fatto qualsiasi cosa per salvarla”

Udine, 21 gennaio 2025 - “Sono indignata”, dice Mihaela Cormos, la mamma di Patrizia, morta annegata nella piena del fiume Natisone con gli amici Bianca Doros e Cristian Molnar.

Patrizia Cormos con la mamma Mihaela
Patrizia Cormos con la mamma Mihaela

"Vi petro”, scriveva Patrizia su Whatsapp nell’ultimo messaggio ai vigili del fuoco, il 31 maggio 2024, “voleva dire, vi prego, penso che le tremasse la mano”, si commuove la mamma al telefono con Quotidiano.net.

Sua figlia, svelano oggi le carte della procura, chiese l’elicottero 22 minuti prima che l’ondata di piena la travolgesse, assieme ai suoi amici.

"Lo sapevo, lo sapevo che Patrizia aveva provato di tutto per salvare se stessa e gli altri. Lei era così, quella che proteggeva sempre gli altri. Sempre pronta a fare il primo passo. Ha mandato la posizione e i video ai vigili del fuoco, con l’acqua che continuava a salire”.

Sapeva nuotare?

"Sì, l’avevo mandata a imparare a tre anni. Non perché facesse gare o sport ma per sicurezza. Perché ho sempre pensato al peggio. Sono così arrabbiata… Penso all’angoscia provata da mia figlia e dai suoi amici. Hanno aspettato i soccorsi per 40 minuti...”.

Patrizia in quei momenti concitati ha avuto la lucidità di chiedere l’intervento dell’elicottero.

“Abitiamo a Campoformido, lei sapeva che c’era l’elicottero qui accanto a noi. Passava proprio vicino a casa nostra”.

Patrizia Dormos con la mamma Mihaela
Patrizia Dormos con la mamma Mihaela

Quando si siete sentite, quel giorno?

"Mi ha chiamato alle 11.58, ero ancora al lavoro. Lei era appena tornata a casa, aveva dato un esame, era felice e voleva raccontarmelo. ‘Sono stata bravissima’, mi ha detto. Ero così orgogliosa di lei. Aveva studiato fino alle 4 del mattino. Poi mi ha chiesto se poteva andare al fiume con Bianca e Cristian”.

E lei?

"Ho provato a convincerla di andare a riposarsi, aveva studiato tutta la notte. Le ho detto, ‘dai amore, vai a dormire, sei stanca’. Ma Patrizia ha insistito, ‘mamma ti prego, facciamo solo qualche foto’. Siamo in Friuli da nove anni, io non conoscevo quel fiume. Se mi avesse chiamato… Avrei fatto qualsiasi cosa per salvarla. Noi eravamo come due sorelle, lei era tutto per me. Lotterò finché avrò vita per avere giustizia. Questi ragazzi si potevano salvare”.

Patrizia, com’era? 

"Bravissima nello studio, l’Accademia di Belle arti le ha intitolato un’aula. Ma prima di tutto era una ragazza straordinaria, sempre allegra e sorridente. Mi diceva ogni giorno, ‘mamma ti amo’”.