Giovedì 21 Novembre 2024
PAOLA BENEDETTA MANCA
Cronaca

Passo Sella a numero chiuso, "tornelli" per i turisti

Dolomiti con troppi visitatori: stop ad auto e moto. Furiosi gli albergatori: "Danno enorme"

Passo Sella a numero chiuso

Passo Sella a numero chiuso

Bolzano, 23 luglio 2018 - Dolomiti in cassaforte. È scattato, ieri, il numero chiuso per il transito di auto e moto attraverso il Passo Sella, per mettere in salvo le montagne dal turismo di massa, dopo una prima sperimentazione con chiusura al traffico i mercoledì d’estate. Il passo si trova in Alto Adige ma si collega al Veneto. Le Province di Trento e Bolzano hanno dato il via al progetto ‘#Dolomitesvives’ che durerà fino al 31 agosto. Auto e moto, per accedere, dovranno essere munite di un pass gratuito della validità di un’ora, da richiedere nei punti informativi e di registrazione, posizionati lungo la strada di accesso al passo, su entrambi i versanti. Per i più tecnologici, il pass si può richiedere online tramite l’app ‘ Open Move ’. Il numero chiuso sarà attivo dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 16. Nei fine settimana, invece, automobilisti e motociclisti potranno transitare senza limitazioni. L’ingresso resterà libero per chi ha le auto elettriche e per gli ospiti e i dipendenti degli alberghi della zona del passo.

La svolta ecologica, però, non è piaciuta per niente agli albergatori della zona. «È solo una farsa, hanno tappezzato di divieti tutta la zona, senza indicazioni ulteriori. Le persone quando vedono i cartelli cambiano semplicemente strada e rinunciano ad attraversare il passo, preferendo andare altrove», tuona Alan Perathoner, gestore del Passo Sella Dolomiti Mountain Resort (a Selva di Val Gardena) ed ex sciatore della nazionale azzurra che si occupa della struttura con Alan Stuffer (anche lui ex-sciatore di alto livello). «Siamo molto preoccupati – spiega –. Ieri, nel primo giorno di chiusura del passo, è stato un inferno. La app per scaricare il pass non funzionava. Non c’era un numero per le informazioni e la gente ci chiamava in continuazione per capire come poter arrivare all’albergo. Oggi le strade erano deserte. È vergognoso. In questo modo si rovina il nostro lavoro e dei rifugi intorno». Perathoner non è convinto neanche dell’utilità del provvedimento sul fronte ambientale: «Per sostituire le auto – si arrabbia – hanno aggiunto dieci corriere che sono Euro 1, fanno una puzza tremenda e sicuramente sono più inquinanti. La gente, semplicemente, quando trova chiuso il passo percorre più chilometri e va in un altra zona, così produce più smog».

Anche dall’Hotel Cristallo (Levico Terme), l’impressione non è favorevole: «Non ci hanno praticamente avvertito di questa chiusura del passo, non sapevamo niente» dicono. Concetto ribadito anche da Murat Mamitov, gestore del rifugio Monti Pallidi (Canazei). «Non c’è stato nessun confronto con gli albergatori – lamenta – ma solo una comunicazione scarsa e tanti punti interrogativi. Non credo che questa chiusura del Passo Sella sia la soluzione a tutto. Ovviamente siamo preoccupati. Molti turisti, soprattutto i motociclisti, vogliono vedere il panorama senza scendere dal mezzo e cambieranno zona. Non vanno tutti a fare le scalate. Secondo me non siamo pronti per questo cambiamento».

La rivoluzione dell’accessibilità limitata dovrebbe evitare ingorghi inquinanti a oltre 2.200 metri di quota. Nelle giornate di punta, infatti, transitano sul Passo Sella anche 5.000 veicoli. Ieri, l’avvio è avvenuto senza multe e il traffico era contenuto. Le forze dell’ordine, che hanno effettuato controlli soprattutto sul versante trentino, si sono limitate a informare e sensibilizzare i turisti, molti dei quali non erano a conoscenza del provvedimento. All’imbocco a valle, comunque, non pochi villeggianti hanno deciso di rinunciare ad attraversare il passo e hanno fatto inversione. Se, invece, nei prossimi giorni, i ‘tornelli’ di Passo Sella dovessero ingranare, potrebbero fare scuola ed esse reintrodotti anche in altre strade di montagna.