Lunedì 23 Dicembre 2024
REDAZIONE CRONACA

Passaporto sanitario, cos'è e perché fa litigare le Regioni

La Sardegna propone il certificato di negatività per aprire le porte dal 3 giugno. Durissimo scontro col sindaco di Milano, Sala.

La Sardegna punta sul passaporto sanitario (Dire)

Roma, 27 maggio 2020 - Mancano ormai pochissimi giorni al 3 giugno, il giorno della completa riapertura dopo il lockdown da Coronavirus: mercoledì della prossima settimana potremo spostarci al di fuori della nostra regione. Ma se l'ultimo vincolo cadrà in tutt'Italia o se qualche regione resterà chiusa è tutto da vedere in base all'andamento territoriale del contagio. Non bastasse questo, a rendere ancora più incandescente la settimana sono le polemiche tra Regioni (soprattutto al Sud dove la curva del contagio è fortunatamente molto bassa e dove la riapertura fa paura) su una possibile misura di cui è grande fautore il governatore della Sardegna, Christian Solinas, intenzionato a riaprire le porte ai turisti solo se sono in possesso di un passaporto sanitario che certifichi la negatività. Cosa si intende dunque per passaporto sanitario? E' una strada percirribile? Serve davvero? E quali sono le posizioni in campo? Vediamolo insieme.

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Certificato di negatività

Il governatore sardo Solinas la vede così: "Chiediamo a chi arriva in Sardegna di aver certificato prima della partenza la propria negatività sottoponendosi a test nei laboratori della propria città, che sarebbero poi validati dall'autorità sanitaria". Detta così pare facile.

Quali test fare?

Ma di che tipo di test si tratterebbe? Solinas accenna e test molecolari sulla saliva che peraltro non risulta siano disponibili in Italia e nemmeno hanno ottenuto una validazione. Poi ci sono i test sierologici di cui tanto si sta parlando da settimane e soprattutto in questi giorni. Ma anche qui la cosa non è semplice perché per avere i risultati servono almeno due giorni, tempo che si allunga a seconda della capacità dei singoli laboratori. Inoltre come più volte è stato ripetuto in queste settimane dai test si ricava che si è venuti in contatto col Covid-19 di recente o in passato. Ma non danno la garanzia che non ci sia un'infezione ancora in atto. Quindi bisognerebbe fare anche un tampone (farli non è così immediato: i tempi e le procedure sono profondamente diversi da regione a regione). E al di là di tutto non si sa ancora se gli anticorpi sviluppati immunizzino per sempre dalla malattia. Insomma facile a dirsi, molto complicato a farsi.

Sardegna vs Milano

Oggi è il giorno in cui va in scena uno scontro al calor bianco tra il sindaco di Milano Giuseppe Sala e il governatore Solinas. Comincia Sala: "Il governatore ligure Giovanni Toti dice che accoglierà a braccia aperte i milanesi. Altri, non li cito, dicono 'magari se fanno una patente di immunita''. Parlo da cittadino, prima ancora che da sindaco: quando deciderò dove andare per un weekend o una vacanza, me ne ricorderò". Solinas legge e affida una replica al vetriolo: "Sala in materia di Coronavirus dovrebbe usare la decenza del silenzio, dopo i suoi famigerati aperitivi pubblici in piena epidemia". Poi un sottile distinguo: "Nessuno ha chiesto improbabili patenti di immunità, ma un semplice certificato di negatività".

Gli schieramenti

Il viceministro alla Salute, Pierpaolo Sileri la vede impossibile: "Idea ambiziosa ma impraticanile". Il governatore della Liguria, Giovanni Toti la respinge al mittente: "I passaporti sanitari oltre a essere inutili sono titalmente impossibili. La Liguria, solo come traffico merci, ha 5-6 mila autotrasportatori al giorno in viaggio nei suoi confini, poi dobbiamo aggiungere chi prende un traghetto, chi viene in vacanza: stiamo parlando di milioni di transiti in un'estate. Francamente - ha aggiunto Toti - credo che sarebbe impossibile pensare a qualcosa che non siano controlli del territorio e un aumento della capacità diagnostica".

 Favorevole invece il governatore della Sicilia Nello Musumeci (anche la Sicilia come la Serdegna ha una curba molto bassa del contagio).

Solinas non molla

Prima un passaggio in conferenza delle Regioni poi, se ci sarà il via libera, l'approdo venerdì 29 maggio alla Conferenza Stato-Regioni. È la via istituzionale scelta dalla Regione Sardegna sul certificato sanitario di negatività.  Un passaggio cruciale per comprendere le intenzioni del Governo.