Sabato 23 Novembre 2024
ALESSANDRO MALPELO
Cronaca

Parte il Vax Day, resta il rebus delle scorte. Ci vorranno sei mesi per vedere gli effetti

Secondo i piani del governo, entro il prossimo trimestre dovremmo aprire 1.500 punti di somministrazione in tutto il Paese. L’obiettivo: immunizzare in un mese 1,4 milioni di operatori sanitari e 570mila tra addetti e ospiti delle residenze per anziani

Parte il Vax Day

Parte il Vax Day

Vax Day, una data che resterà scolpita nella memoria. Le prime dosi del vaccino anti Covid smistate all’Istituto Spallanzani di Roma (9.750 in totale questo primo contingente) sono state scortate da mezzi della Difesa nei 294 punti di somministrazione individuati nelle regioni, alcuni lotti vengono recapitati attraverso il ponte aereo dell’Aeronautica militare, mobilitazione congiunta con l’Esercito e l’Arma dei carabinieri. La profilassi inizia a fare scudo attorno a medici e infermieri, esposti in prima linea al rischio contagio. Domenico Arcuri, commissario per l’emergenza, ha definito l’operazione "uno spiraglio di luce dopo una lunga notte".

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Ma cosa accadrà concretamente oggi, e quanto tempo occorrerà per arrivare alla sospirata immunità di gregge? La protezione completa per ogni singolo individuo arriva dopo sei-sette giorni dal secondo richiamo, ci vorranno sei mesi per riconquistare spazi di libertà. "Una volta vaccinati – ha spiegato Giorgio Palù, virologo e presidente dell’Aifa, Agenzia italiana del farmaco – non saranno necessarie particolari precauzioni, posto che si dovrà continuare a indossare la mascherina fino a quando non sarà raggiunta l’immunità di gregge, che con un virus come questo si dovrebbe ottenere con una copertura del 60-65 per cento".

Le prime operazioni oggi hanno un valore simbolico, indicano la strada verso il ritorno alla normalità. Oltre agli ospedalieri viene coinvolto in prima battuta anche il personale che viene a contatto con gli anziani: la prima vaccinata sarà un’infermiera di 29 anni. Poi, un operatore sociosanitario, una ricercatrice e due medici. Secondo i disegni del governo si andrà a regime al ritmo di 450mila dosi a settimana del vaccino Pfizer-BioNTech, nel giro di un mese 1,4 milioni di operatori sanitari, più 570mila tra addetti e ospiti delle residenze per anziani saranno progressivamente immunizzati. I volumi cresceranno con l’arrivo dei vaccini targati Moderna, Curevac, AstraZeneca, cui si aggiungono i contratti siglati dalla Ue con Janssen, Sanofi e Gsk. Avanti di questo passo, nel primo trimestre del nuovo anno si potrà disporre di 28 milioni di dosi, mentre i punti di somministrazione saliranno a quota 1.500.

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Andrà tutto bene? Molti si chiedono se il vaccino sarà in grado di offrire una protezione ampia anche nei confronti della variante inglese del Sars-Cov-2. "Questa mutazione non è l’unica, non sarà l’ultima", ha avvertito Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato tecnico scientifico del ministero. Ma l’industria farmaceutica che ha sviluppato insieme a BioNTech il primo vaccino approvato a mRna si dice fiduciosa: "Dai test in corso, iniziati la settimana scorsa – ha spiegato Valentina Marino, direttore medico di Pfizer Italia – sembra improbabile che la variante britannica vada a inficiare l’efficacia del vaccino". Sono passati 311 giorni dallo scoppio della peste da Coronavirus, un nemico invisibile che ha contagiato oltre due milioni di italiani, causando 72mila vittime, più un numero incalcolabile di convalescenti che faticano a riprendersi, nonostante siano ormai negativi al tampone. Sembra un copione di un film di fantascienza, e da oggi si parte alla riscossa.

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