Washington, 27 agosto 2018 - «In questo momento estremamente drammatico per la Chiesa universale, riconosca i suoi errori e in coerenza con il conclamato principio di tolleranza zero, papa Francesco sia il primo a dare il buon esempio a cardinali e vescovi che hanno coperto gli abusi di McCarrick e si dimetta insieme a tutti loro». Questo l’appello choc rivolto al Pontefice dall’ex nunzio negli Usa Carlo Maria Viganò.
La frase conclude un dossier sul caso dell’ex arcivescovo di Washington Theodore EdgarMcCarrick, colpevole riconosciuto di abusi su seminaristi, al quale proprio per le violenze Francesco aveva tolto il cardinalato, con una decisione senza precedenti nell’epoca contemporanea. Nel poderoso memoriale, monsignor Viganò scrive di aver parlato con Bergoglio il 23 giugno 2013 dicendogli: «Santo Padre, non so se lei conosce il cardinal McCarrick, ma se chiede alla Congregazione per i Vescovi c’è un dossier grande così su di lui. Ha corrotto generazioni di seminaristi e di sacerdoti e papa Benedetto gli ha imposto di ritirarsi a una vita di preghiera e di penitenza». «Il Papa – racconta Viganò – non fece il minimo commento a quelle mie parole tanto gravi e non mostrò sul suo volto alcuna espressione di sorpresa, come se la cosa gli fosse già nota da tempo, e cambiò subito di argomento». Da questa assenza di reazioni l’ex nunzio deduce una volontà di Bergoglio di coprire il cardinale, che invece ha poi scardinalato.
Il Papa, nella conferenza stampa in aereo di ritorno da Dublino, ha risposto alle accuse invitando i giornalisti a leggere il documento dell’ex nunzio: «Se lo farete vi farà bene», ha detto Bergoglio, lasciando intendere che l’iniziativa di Viganò, fondata come è su un teorema, si squalifica da sola. "Leggete voi attentamente quel comunicato e fate voi il vostro giudizio. Io non dirò una parola su questo: credo che il comunicato parla da sé e voi avete la capacita giornalistica sufficiente per trarre le conclusioni".
E' noto in Vaticano che monsignor Viganò si aspettava un prestigioso incarico in Curia ed è invece finito in pensione anticipata al termine del suo quinquennio come nunzio apostolico a Washington.