Domenica 24 Novembre 2024
REDAZIONE CRONACA

Papa Francesco al Te Deum: “Il 2024 sia un anno di speranza”. Poi l’auspicio perché Roma diventi più vivibile

Il Pontefice nella preghiera di ringraziamento di fine anno ha invocato la Madonna come esempio di vita. E ha parlato di come occorre prepararsi al Giubileo

Roma, 31 dicembre 2023 – Papa Francesco al Te Deum ha pregato perché “il 2024 sia un anno di speranza per tutti”. Il Pontefice ha poi affrontato il tema del Giubileo.

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 “Un pellegrinaggio specie se impegnativo richiede una buona preparazione, per questo l’anno prossimo, che precede il Giubileo, è dedicato alla preghiera. Tutto un anno dedicato alla preghiera”, è stato un passaggio dell’omelia per la celebrazione dei Vespri della Solennità di Maria Santissima Madre di Dio e per il tradizionale ‘ Te Deum’ di ringraziamento di fine anno nella basilica di San Pietro.

“Quale maestra migliore della nostra Santa madre, mettiamoci nella sua scuola, impariamo da Lei a vivere ogni giorno, ogni momento, ogni occupazione, con lo sguardo interiore rivolto a Gesù. Gioie e dolori, soddisfazioni e problemi, tutto alla presenza e con la grazia di Gesù. Tutto con gratitudine e speranza”, ha concluso Bergoglio.

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Il Papa ha espresso anche l’auspicio che Roma sia più vivibile e accogliente. “Il fascino del centro storico di Roma è perenne e universale; ma bisogna che possano goderlo anche le persone anziane o con qualche disabilità motoria; e occorre che alla ‘grande bellezza’ corrispondano il semplice decoro e la normale funzionalità nei luoghi e nelle situazioni della vita ordinaria, feriale perché una città più vivibile per i suoi cittadini è anche più accogliente per tutti”.

“Tutti sappiamo che da tempo è in atto l’organizzazione del Giubileo. Ma comprendiamo bene che, nella prospettiva che qui assumiamo, non si tratta principalmente di questo; si tratta piuttosto della testimonianza della comunità ecclesiale e civile; testimonianza che, più che negli eventi, consiste nello stile di vita, nella qualità etica e spirituale della convivenza. E allora la domanda si può formulare così: stiamo operando, ciascuno nel proprio ambito, affinché questa città sia segno di speranza per chi vi abita e per quanti la visitano?”, si è chiesto il Papa.