Domenica 22 Dicembre 2024
GIOVANNI PANETTIERE
Cronaca

Papa Francesco: ecco i 10 nuovi cardinali. C'è Zuppi, ed è l'unico italiano

Fine dell'eurocentrismo, sì ai paladini dei migranti, attenzione ai cambiamenti clinatici

Papa Francesco con monsignor Zuppi (Ansa)

Città del Vaticano, 2 settembre 2019 - Il Papa resta chiuso in ascensore per 25 minuti e, una volta uscito, all’Angelus apre le porte del conclave a dieci nuovi cardinali. Tre curiali, un solo italiano, l’arcivescovo di Bologna Matteo Zuppi, in Cei tra i pochi e più fedeli interpreti della linea riformista del Pontefice. I designati riceveranno la berretta rossa nel concistoro del prossimo 5 ottobre, alla vigilia esatta del Sinodo sull’Amazzonia che potrebbe autorizzare nella regione l’ordinazione sacerdotale di uomini sposati e la creazione di nuovi ministeri per le donne sullo sfondo dell’impegno per gli indios e il polmone verde del pianeta.

In vista dell’elezione del successore di Bergoglio, sale a 128 il computo dei cardinali che entreranno in Cappella Sistina, 8 in più rispetto al tetto massimo. Questi i nomi dei futuri porporati elettori: Miguel Angel Ayuso Guixot, presidente del Pontificio consiglio per il Dialogo interreligioso, José Tolentino Medonça, archivista della Santa sede, Michael Czerny, attuale numero tre del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale, Juan de la Caridad García Rodríguez, arcivescovo de San Cristóbal de la Habana, l’ordinario di Kinshasa, Fridolin Ambongo Besungu, quello del Lussemburgo, Jean-Claude Höllerich, il guatemalteca Alvaro L. Ramazzini Imeri, Cristóbal López Romero, arcivescovo di Rabat, Ignatius Suharyo Hardjoatmodjo, pastore di Jakarta e, per l’appunto, Zuppi.

Saranno cardinali, senza ruoli attivi nella definizione del dopo Francesco in quanto over 80, anche Michael Louis Fitzgerald, Sigitas Tamkevičius e il veronese Eugenio Dal Corso. Con questo suo sesto concistoro per la creazione di nuovi porporati, Francesco rilancia il volto missionario della Chiesa, non più eurocentrica. Le scelte di Czerny e Zuppi, paladini dell’accoglienza ai migranti, suonano come uno schiaffo alle ultradestre. Così come quella di Höllerich che, alla vigilia delle Europee, metteva in guardia dal rischio di un’avanzata sovranista. Czerny è stato uno dei principali coadiutori di Bergoglio nella stesura della sua enciclica ambientalista Laudato sì.

Un testo osteggiato dal mondo liberista per le critiche a un’economia del profitto, la denuncia dei cambiamenti climatici e il lancio di «un’ecologia integrale» (tutela del creato e promozione umana). Se la porpora a Zuppi si spiega anche come un attestato di stima verso un pastore sociale, alla mano (facile incontrarlo in sella alla sua bici), il cardinalato per Fitzgerald sa di riscatto nel segno di una marcata attenzione del papato verso l’Islam. Ministro vaticano per il Dialogo interreligioso, il presule venne spedito nunzio nel 2006 in Egitto da Benedetto XVI. Pagava un tratto ai tempi giudicato troppo conciliante coi musulmani.