Sabato 18 Gennaio 2025
REDAZIONE CRONACA

Papa Francesco, il messaggio di Natale: "Migranti, schiavi di oggi"

Nella benedizione Urbi et Orbi il Pontefice ha ricordato le situazioni di crisi e conflitto nel mondo: dalla Siria al Sud Sudan. "Cristo sia luce per i bimbi nei Paesi di guerra". Oltre 55mila fedeli in piazza San Pietro

Il Papa affacciato dalla loggia di San Pietro per la Benedizione di Natale (Ansa)

Città del Vaticano, 25 dicembre 2019 - Dopo la Santa Messa della notte di Natale, Papa Francesco è tornato questa mattina in San Pietro per la benedizione Urbi et Orbi dalla loggia della Basilica. 

Prima ancora il consueto messaggio natalizio ai fedeli presenti in piazza (oltre 55mila secondo la gendarmeria) e collegati da tutto il mondo tramite radio e televisione. Bergoglio ha ricordato tutte le situazioni di crisi e conflitto nel mondo con un'attenzione particolare all'Africa. Ha parlato di Siria, Yemen, Sud Sudan dedicando un pensiero speciale ai più piccoli. "Cristo sia luce per i tanti bambini che patiscono la guerra e i conflitti in Medio Oriente e in vari Paesi del mondo", ha detto il Santo Padre. "Il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce - ha ricordato citando Isaia -. Sì, ci sono tenebre nei cuori umani, ma più grande è la luce di Cristo. Ci sono tenebre nelle relazioni personali, familiari, sociali, ma più grande è la luce di Cristo". Gesù Bambino è "la Parola di Dio fatta carne", dice Francesco. La stessa che ha condotto gli Ebrei fuori dalla schiavitù. Il pensiero va allora a chi emigra dalla terre martoriate. I migranti sono  "schiavi dell'oggi" che la Parola di Dio chiama "ad uscire dalle prigioni". 

"Migranti sono gli schiavi di oggi"

Cristo "sia speranza per tutto il Continente americano, in cui diverse Nazioni stanno attraversando una stagione di sommovimenti sociali e politici - ha detto il Papa -. Rinfranchi il caro popolo venezuelano, lungamente provato da tensioni politiche e sociali e non gli faccia mancare l'aiuto di cui ha bisogno". 

Gesù "sia poi conforto per l'amato popolo siriano che ancora non vede la fine delle ostilità che hanno lacerato il Paese in questo decennio. Scuota le coscienze degli uomini di buona volontà, ispiri oggi i governanti e la comunità internazionale a trovare soluzioni che garantiscano la sicurezza e la convivenza pacifica dei popoli della Regione e ponga fine alle loro indicibili sofferenze. Sia sostegno per il popolo libanese, perché possa uscire dall'attuale crisi e riscopra la sua vocazione ad essere un messaggio di libertà e di armoniosa coesistenza". 

Quindi il pensiero va all'amata Terra Santa, "dove continua l'attesa di tanti che, pur nella fatica ma senza sfiduciarsi, aspettano giorni di pace, di sicurezza e di prosperità", all'Iraq, "attraversato da tensioni sociali", allo Yemen," provato da una grave crisi umanitaria". 

In Europa l'attenzione è per la "cara Ucraina". Infine l'Africa, "dove perdurano situazioni sociali e politiche che spesso costringono le persone ad emigrare, privandole di una casa e di una famiglia". La Buona Novella "sia pace per la popolazione che vive nelle regioni orientali della Repubblica Democratica del Congo, martoriata da persistenti conflitti - ha proseguito Francesco -. Sia conforto a quanti sono perseguitati a causa della loro fede religiosa, specialmente i missionari e i fedeli rapiti, e a quanti cadono vittime di attacchi da parte di gruppi estremisti, soprattutto in Burkina Faso, Mali, Niger e Nigeria". 

In un messaggio congiunto con l'arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, Francesco si è rivolto ai leader politici sud sudanesi, impegnati in un difficile dialogo di pace. "Il Signore Gesù, Principe della Pace, illumini e guidi i vostri passi nella bonta' e nella verita', affinche' si renda possibile la nostra auspicata visita a codesto caro Paese".