Città del Vaticano, 28 maggio 2024 – Il silenzio non poteva durare a lungo. Travolto dalle critiche per l'esternazione sulla 'frociaggine nei seminari" e pressato dai vaticanisti, papa Francesco chiede scusa. "Come ha avuto modo di affermare in più occasioni, 'Nella Chiesa c’è spazio per tutti, per tutti! Nessuno è inutile, nessuno è superfluo, c’è spazio per tutti. Così come siamo, tutti' - si legge in una nota della Sala stampa vaticana che richiama il pensiero di Francesco – Il Papa non ha mai inteso offendere o esprimersi in termini omofobi, e rivolge le sue scuse a coloro che si sono sentiti offesi per l’uso di un termine, riferito da altri". Passa così la linea dell'ingenuità del Pontefice sul senso (omofobo, in questo caso) di certe espressioni italiane. E anche la tesi della gola profonda che ha cercato di screditarlo.
Già ieri, secondo alcuni vescovi, il Pontefice non aveva ben chiaro che il termine, in lingua italiana, ha una accezione negativa, dispregiativa.
Il controverso termine, secondo quanto si è appreso, sarebbe stato utilizzato durante l’incontro a porte chiuse con gli oltre 200 vescovi italiani, che lunedì scorso ha aperto l’assemblea generale della Cei. Il Pontefice lo avrebbe usato per giustificare il suo richiamo a una maggiore selezione negli accessi ai seminari. Un’indicazione, quella di Francesco, arrivata dopo che gli stessi vescovi italiani, nell'ultima assemblea svoltasi ad Assisi, avevano dibattuto sulla possibilità di restrizioni più sfumate, sentendosi incoraggiati da passate aperture da parte di Bergoglio sul tema dell'omosessualità. Nell’ora e mezzo di incontro, invece, il Papa ha posto paletti rigidi: sì al rispetto per la persona gay, ma no all'accesso in seminario al fine di evitare che chi sceglie il sacerdozio finisca per fare una doppia vita, con tutte le conseguenze negative del caso. Tuttavia l’utilizzo dell’espressione “troppa frociaggine” per ribadire queste sue indicazioni ha scatenato una ridda di polemiche.